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Fratelli o cugini di Gesù?

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    francocoladarci
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    00 11/11/2010 19:27
    Inserisco un interessante articolo di Mario Iannaccone sulla questione "fratelli o cugini di Gesù.
    --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

    IL CASO. Uno studio scientifico giunge a dimostrare che gli «adelfòi» del Vangelo erano quattro cugini paterni del figlio di Giuseppe e Maria

    Gesù aveva cugini, non fratelli



    DI MARIO IANNACCONE

    Gesù aveva fratelli carnali? Ogni tanto la questione viene risollevata, talvolta puntellandola all’interpretazione di nuovi reperti archeologici; è il caso di quell’Ossario di Giacomo che fu presentato nel 2002 a Washington da André Lemaire (ma il reperto oggi è sospettato di falso). Com’è ovvio, una risposta affermativa alla domanda se Gesù avesse fratelli può rendere invalido il dogma della verginità perpetua di Maria. La posizione tradizionale della Chiesa, ribadita dalla patristica a partire da San Girolamo e da numerosi dottori, è che Maria non ebbe altri figli oltre a Gesù. La posizione protestante (per la quale si espressero Lutero, Zwingli e Calvino) è stata simile per lungo tempo. Fu Elpidio, vescovo ariano di Milano nel IV secolo, che sostenne che gli adelfòi

    nominati nei Vangeli, Giacomo Giuseppe, Giuda e Simone, siano stati i 'fratelli' di Gesù nati da Maria prima o dopo Gesù. A lui rispose, appunto, Girolamo sostenendone la verginità perpetua. Dalla fine dell’Ottocento, il dibattito è stato ripreso in molte chiese riformate (che hanno negato la verginità) e da ricercatori di varia provenienza e serietà. La posizione classica della Chiesa viene attaccata perché sarebbe fondata su una sovrastruttura teologica e non già sulla storia. Ben consapevole della delicatezza del tema e della presenza d’un dibattito multidisciplinare fittissimo di contributi, Roberto Reggi - giovane studioso che ha già all’attivo una quindicina di traduzioni di testi veterotestamentari - ha scritto il libro I 'fratelli' di Gesù, Considerazioni filologiche, ermeneutiche, storiche, statistiche sulla verginità perpetua di Maria , appena pubblicato dalle Edizioni Dehoniane Bologna (pagine 256, euro 22,50), tenendo conto di tutte le posizioni e di tutte le ipotesi che si sono accumulate nei secoli. Per esporre le sue conclusioni con chiarezza e migliorare la leggibilità e la persuasività di un ragionamento che si avvale dell’apporto di discipline storiche (e non poggia sul fideismo), l’autore ha inserito nel suo libro numerosi diagrammi, tabelle, esami comparati, schemi ed analisi statistiche. In questo modo, la discussione sui personaggi che nel Nuovo Testamento possono essere identificati, anche implicitamente, come 'fratelli' di Gesù diventa più chiara. E le varie ipotesi, che gli adelfòi fossero cugini paterni, materni, fratellastri, fratelli o 'collaboratori' (apostoli o altri discepoli) vengono presentate con singolare chiarezza visiva assieme a quella che ha la maggiore probabilità di essere vera: che gli adelfòi siano quattro 'cugini paterni', figli dello zio paterno di Gesù, Alfeo Cleofa, e di sua moglie Maria di Cleofa. Il termine che traduce il greco adelfòs è polisemico e suscettibile di varie traduzioni. Nel greco precristiano il vocabolo indica proprio i fratelli carnali o i fratellastri, che abbiano in comune almeno un genitore, e occupa dunque un campo semantico circoscritto. Nelle traduzioni in greco ellenistico di brani di lingue semitiche, il campo semantico, inevitabilmente, si allarga, sfuma, si fa meno certo ed è per questo che sono possibili una mezza dozzina di traduzioni, da precisare a seconda del contesto: cugino o parente in senso generico, fratello, fratellastro e collaboratore-discepolo.

    Roberto Reggi presenta anche le altre ipotesi e argomenta con efficacia il perché, sulla base di argomenti filologici, di ermeneutica del testo, storiche e antropologiche, esse possano essere considerate, nel complesso, assai meno probabili. Va detto, che questo libro è accessibile anche ai lettori non specialisti grazie proprio alla struttura con la quale è costruito. Ogni ipotesi viene illustrata con il medesimo metodo e con pari accuratezza, a ciascuna viene dato il giusto spazio. Reggi conclude che l’unica interpretazione che riesce a comporre in un quadro coerente, organico e non contraddittorio le informazioni rintracciabili nel Nuovo Testamento è proprio l’interpretazione di adelfòi

    come 'cugini'. A tale approdo si arriva per ragione, e non per forzare le pur frammentarie evidenze storiche all’interno del quadro dell’esigenza teologica. Nessun fideismo cieco ma, al contrario, un’analisi guidata dal lume della ragione, che circoscrive il campo, seleziona i metodi storici e filologici mediante i quali procedere per approdare a conclusioni che - ma questo lo si verifica in fondo al percorso - si armonizzano con gli insegnamenti della Chiesa.

    I personaggi di cui si parla nei testi sacri erano figli dello zio paterno di Gesù, Alfeo Cleofa, e di sua moglie Maria di Cleofa Con accurati metodi filologici e l’uso di tabelle lo studioso Roberto Reggi smonta l’ipotesi che il Salvatore avesse fratelli carnali
    --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

    Franco

    “Quando si vuol cercare la verità su una questione
    bisogna cominciare col il dubbio.
    (S. Tommaso d’Aquino)”

    www.esserecattolici.it
  • Elyy.
    00 11/11/2010 21:00
    Re:
    francocoladarci, 11/11/2010 19.27:

    Inserisco un interessante articolo di Mario Iannaccone sulla questione "fratelli o cugini di Gesù.
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    IL CASO. Uno studio scientifico giunge a dimostrare che gli «adelfòi» del Vangelo erano quattro cugini paterni del figlio di Giuseppe e Maria

    Gesù aveva cugini, non fratelli



    DI MARIO IANNACCONE

    Gesù aveva fratelli carnali? Ogni tanto la questione viene risollevata, talvolta puntellandola all’interpretazione di nuovi reperti archeologici; è il caso di quell’Ossario di Giacomo che fu presentato nel 2002 a Washington da André Lemaire (ma il reperto oggi è sospettato di falso). Com’è ovvio, una risposta affermativa alla domanda se Gesù avesse fratelli può rendere invalido il dogma della verginità perpetua di Maria. La posizione tradizionale della Chiesa, ribadita dalla patristica a partire da San Girolamo e da numerosi dottori, è che Maria non ebbe altri figli oltre a Gesù. La posizione protestante (per la quale si espressero Lutero, Zwingli e Calvino) è stata simile per lungo tempo. Fu Elpidio, vescovo ariano di Milano nel IV secolo, che sostenne che gli adelfòi

    nominati nei Vangeli, Giacomo Giuseppe, Giuda e Simone, siano stati i 'fratelli' di Gesù nati da Maria prima o dopo Gesù. A lui rispose, appunto, Girolamo sostenendone la verginità perpetua. Dalla fine dell’Ottocento, il dibattito è stato ripreso in molte chiese riformate (che hanno negato la verginità) e da ricercatori di varia provenienza e serietà. La posizione classica della Chiesa viene attaccata perché sarebbe fondata su una sovrastruttura teologica e non già sulla storia. Ben consapevole della delicatezza del tema e della presenza d’un dibattito multidisciplinare fittissimo di contributi, Roberto Reggi - giovane studioso che ha già all’attivo una quindicina di traduzioni di testi veterotestamentari - ha scritto il libro I 'fratelli' di Gesù, Considerazioni filologiche, ermeneutiche, storiche, statistiche sulla verginità perpetua di Maria , appena pubblicato dalle Edizioni Dehoniane Bologna (pagine 256, euro 22,50), tenendo conto di tutte le posizioni e di tutte le ipotesi che si sono accumulate nei secoli. Per esporre le sue conclusioni con chiarezza e migliorare la leggibilità e la persuasività di un ragionamento che si avvale dell’apporto di discipline storiche (e non poggia sul fideismo), l’autore ha inserito nel suo libro numerosi diagrammi, tabelle, esami comparati, schemi ed analisi statistiche. In questo modo, la discussione sui personaggi che nel Nuovo Testamento possono essere identificati, anche implicitamente, come 'fratelli' di Gesù diventa più chiara. E le varie ipotesi, che gli adelfòi fossero cugini paterni, materni, fratellastri, fratelli o 'collaboratori' (apostoli o altri discepoli) vengono presentate con singolare chiarezza visiva assieme a quella che ha la maggiore probabilità di essere vera: che gli adelfòi siano quattro 'cugini paterni', figli dello zio paterno di Gesù, Alfeo Cleofa, e di sua moglie Maria di Cleofa. Il termine che traduce il greco adelfòs è polisemico e suscettibile di varie traduzioni. Nel greco precristiano il vocabolo indica proprio i fratelli carnali o i fratellastri, che abbiano in comune almeno un genitore, e occupa dunque un campo semantico circoscritto. Nelle traduzioni in greco ellenistico di brani di lingue semitiche, il campo semantico, inevitabilmente, si allarga, sfuma, si fa meno certo ed è per questo che sono possibili una mezza dozzina di traduzioni, da precisare a seconda del contesto: cugino o parente in senso generico, fratello, fratellastro e collaboratore-discepolo.

    Roberto Reggi presenta anche le altre ipotesi e argomenta con efficacia il perché, sulla base di argomenti filologici, di ermeneutica del testo, storiche e antropologiche, esse possano essere considerate, nel complesso, assai meno probabili. Va detto, che questo libro è accessibile anche ai lettori non specialisti grazie proprio alla struttura con la quale è costruito. Ogni ipotesi viene illustrata con il medesimo metodo e con pari accuratezza, a ciascuna viene dato il giusto spazio. Reggi conclude che l’unica interpretazione che riesce a comporre in un quadro coerente, organico e non contraddittorio le informazioni rintracciabili nel Nuovo Testamento è proprio l’interpretazione di adelfòi

    come 'cugini'. A tale approdo si arriva per ragione, e non per forzare le pur frammentarie evidenze storiche all’interno del quadro dell’esigenza teologica. Nessun fideismo cieco ma, al contrario, un’analisi guidata dal lume della ragione, che circoscrive il campo, seleziona i metodi storici e filologici mediante i quali procedere per approdare a conclusioni che - ma questo lo si verifica in fondo al percorso - si armonizzano con gli insegnamenti della Chiesa.

    I personaggi di cui si parla nei testi sacri erano figli dello zio paterno di Gesù, Alfeo Cleofa, e di sua moglie Maria di Cleofa Con accurati metodi filologici e l’uso di tabelle lo studioso Roberto Reggi smonta l’ipotesi che il Salvatore avesse fratelli carnali
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    Franco



    Ma è la recensione del libro "i fratelli di Gesù" di Roberto Reggi?

    No perchè mi aspettavo di leggere sulle prove del fatto che Gesù non aveva fratelli nati dalla stessa madre sua e invece qui si parla di questo libro.
    Devo comprare il libro per approfondire l'argomento?

    Io comunque un'idea me la sono fatta: gli ebrei chiamavano fratelli sia quelli carnali che i cugini e anche altri parenti (vedi Abraamo che chiama Lot suo fratello, quindi, visto che Giuseppe era molto più grande (d'età) di Maria, poteva essere rimasto vedovo della prima moglie con la quale ebbe dei figli (i fratellastri di Gesù) oppure, appunto, questi "fratelli" erano i suoi cugini, come il libro sopra pubblicizzato affermerà.

    Quello che ritengo certo è che il Nuovo Testamento è stato composto dalla Chiesa primitiva e se la Chiesa primitiva ha tramandato il fatto che Maria era vergine al concepimento ed è rimasta vergine anche dopo, significa che così dev'essere.

    Ely



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    francocoladarci
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    00 11/11/2010 21:07
    La nostra Ely dice.

    Io comunque un'idea me la sono fatta: gli ebrei chiamavano fratelli sia quelli carnali che i cugini e anche altri parenti (vedi Abraamo che chiama Lot suo fratello, quindi, visto che Giuseppe era molto più grande (d'età) di Maria, poteva essere rimasto vedovo della prima moglie con la quale ebbe dei figli (i fratellastri di Gesù) oppure, appunto, questi "fratelli" erano i suoi cugini, come il libro sopra pubblicizzato affermerà.



    Leggendo quello che hai scritto, sono convinto che il libro non ti serve(hai le idee chiare).
    Ciao
    Franco

    “Quando si vuol cercare la verità su una questione
    bisogna cominciare col il dubbio.
    (S. Tommaso d’Aquino)”

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    lovelove84
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    00 11/11/2010 22:25
    Re:
    francocoladarci, 11/11/2010 21.07:

    La nostra Ely dice.

    Io comunque un'idea me la sono fatta: gli ebrei chiamavano fratelli sia quelli carnali che i cugini e anche altri parenti (vedi Abraamo che chiama Lot suo fratello, quindi, visto che Giuseppe era molto più grande (d'età) di Maria, poteva essere rimasto vedovo della prima moglie con la quale ebbe dei figli (i fratellastri di Gesù) oppure, appunto, questi "fratelli" erano i suoi cugini, come il libro sopra pubblicizzato affermerà.



    Leggendo quello che hai scritto, sono convinto che il libro non ti serve(hai le idee chiare).
    Ciao
    Franco




    perfetto... si puo chiudere l argomento!!!! [SM=g7405] [SM=g7405] [SM=g7405] [SM=g7405]
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    AVER PAURA DEL DIAVOLO E' UNO DEI MODI DI DUBITARE DI DIO ...
  • Elyy.
    00 11/11/2010 22:36


    Beh... se io ho le idee chiare non è detto che gli altri ce le abbiano..
    Non ci sono mica solo io in questo forum

    Tu come le hai le idee a questo riguardo?
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    lovelove84
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    00 11/11/2010 23:15
    Re:
    Elyy., 11/11/2010 22.36:



    Beh... se io ho le idee chiare non è detto che gli altri ce le abbiano..
    Non ci sono mica solo io in questo forum

    Tu come le hai le idee a questo riguardo?




    e bhe come vuoi che la penso, che Gesù non aveva fratelli del suo sangue,
    e credo alla logica che i cugini venivano chiamati anche fratelli, visto che questa usanza è arrivata a noi... specialmente al sud , anche il proprio miglior amico ma amico amico, si chiama fratè!!!! [SM=g6794]
    [Modificato da lovelove84 11/11/2010 23:16]
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    AVER PAURA DEL DIAVOLO E' UNO DEI MODI DI DUBITARE DI DIO ...