00 01/01/2011 12:38
Re:
Cristianalibera, 29/12/2010 21.52:

Un cattolico ultraconvinto e ortodosso può sentire lecito di poter sfogare la sua omosessualità praticandola con rapporti monogami o promiscui che siano come se niente fosse?
In oltre un cattolico ultraconvinto che difende da una parte sempre ed ovunque qualsiasi dottrina coperto da dogma e non, e dall'altra non critica invece solamente l'attuale posizione della chiesa riguarda la pratica dell'omosessualità ma la vorrebbe anche vedere abolita, mostra coerenza riguarda l'ortodossia della chiesa che di solito tanto difende e che tanto ama?
Cosa ne pensate?




Allora, visto che ho qualche minuto di tempo, mi accingo a esprimere il mio pensiero su questo tema.

A mio avviso un omosessuale può essere benissimo un cattolico e ritenere per tanto valido qualsiasi dogma e dottrina cattolica. Potrebbe anche spiegarle ad altri egregiamente essendone edotto.
I dogmi infallibili, quindi le dottrine rivelate ex cattedra dal Papa, non possono essere contestate da nessun cattolico ma quelle non infallibili possono essere discusse e si potrebbe quindi sperare in un cambiamento di mentalità da parte della CC, In questo caso il cattolico omosessuale non andrebbe contro le dottrine infallibili della propria chiesa, contesta solo quelle fallibili

Riguardo l'omosessualità la Chiesa esprime il suo parere anche se non in modo infallibile, di solito questo parere è negativo e di questo gli omosessuali prendono atto ma penso che l'unica cosa che sperano è che la CC ammetta un'unione, seppur omosessuale, legittimata, ma su questo potrebbe spiegare meglio un omosessuale cattolico.

Per gli omosessuali, come per qualsiasi coppia NON sposata, valgono le stesse regole morali: NIENTE RAPPORTI SESSUALI AL DI FUORI DEL MATRIMONIO, ma il matrimonio potrebbe essere ammesso tra omosessuali? Forse un giorno... e penso sia questa la speranza degli omosessuali.

Se un omosessuale, come una qualsiasi persona etero, effettua pratiche sessuali al di fuori del sacro vincolo del matrimonio, è consapevole di essere nel peccato, ma esserne consapevoli non significa non approvare o non ritenere valide tali regole morali, semplicemente non le segue ma capisce che sono giuste quindi, compiendo tali pratiche, è consapevole di essere nel peccato e probabilmente se ne rammaricherà anche.

Ora la domanda è: si può ritenere ipocrita una persona che predica le norme morali della CC e poi nel proprio intimo le infrange?
Può darsi, anzi, direi di si, ma chi è che non ha mai infranto delle regole morali o religiose nella propria vita?? eppure quelle regole non diventano meno valide se io, che le insegno, le infrango. Non so se mi sono spiegata.



Ely


[Modificato da Elyy. 01/01/2011 12:39]