00 01/01/2011 16:51

Ma chisseitù a decidere che sia peggio, se il danno morale, se quello psicologico, se quello emotivo, se quello sociale a una collettività o quello materiale, e quale sia la tipologia, l'entità e la portata a medio e lungo termine del danno che una violazione rispetto alle raccamondazioni della Chiesa comporta?
Magari per Dio lo spacciatore è meno colpevole dell'invertito sessuale, che ne sai?



Io non decido proprio nulla. Uso semplicemente la ragionevolezza, distinguendo i diversi piani del discorso affrontato. Dico che non sono accostabili semplicemente perché nel caso dello spacciatore e dell’assassino abbiamo un vero danno cagionato ad un altro e non solo a se stessi! Questo indica che è ben più grave dei rapporti omosessuali in quanto non fai del male solo a te stesso ma soprattutto a qualcun altro.

Il mio era un discorso più “laico” che di fede. E vale anche per i rapporti sessuali eterosessuali prematrimoniali. Sappiamo benissimo che non sono accettati agli occhi di Dio sebbene non comportino una violazione della libertà del prossimo in quanto, se uno non fa violenza carnale s’intende, parte da un accordo fra due persone consenzienti.

Con questo non voglio dire che i rapporti prematrimoniali non siano al di fuori del cristianesimo ortodosso, ma semplicemente che, da un punto di vista meramente pratico, non possono essere paragonati, come i rapporti omosessuali, all’assassinio.

Riguardo all’osservazione di Veronika sono sostanzialmente d’accordo, in quanto siccome appunto il matrimonio serve come “alleanza” fra due persone di sesso opposto per creare una famiglia. I rapporti fuori da questa “alleanza” sono considerati illeciti e quindi, conseguentemente vengono inclusi da questo anche i rapporti omosessuali che certamente non vengono fatti all’interno del matrimonio visto che gli omosessuali non vengono sposati.


Il cattolico può fare tutto di tutto e rimanere nella Chiesa, pure se organizza rapimenti di bambini e li ammazza quando il riscatto non arriva, la cosa per cui gli vengono estratte le viscere a crudo è se non dice, sì, credo nella Trinità.



Ma un cattolico che ha ricevuto la scomunica latae sentantiae è diverso da un cattolico che ha ricevuto una scomunica pubblica, pubblicizzata da tutta la stampa mondiale? Assolutamente!

Per coloro che evadono le leggi morali del cristianesimo e non dicono nulla nascondendolo, oppure lo dicono ma hanno il beneplacito di qualche sacerdote che invece di rifiutarsi di dargli la comunione gliela da lo stesso, non sono nella Chiesa perché su di loro vige la scomunica latae sententiae. Di fronte agli occhi di Dio è uguale! L’unica differenza è che la scomunica latae sententiae non è comminata pubblicamente come quando si scomunica un teologo come Milingo.
La scomunica per aver parlato contro la Trinità però non avviene solo perché si è parlato contro la Trinità ma bensì perché ricoprendo incarichi ufficiali della Chiesa si insegna ciò che la Chiesa non insegna. E non si cessa nemmeno dopo ripetuti richiami da parte del papa o dei vescovi. In quel caso scatta la scomunica pubblica che ha lo scopo di far sapere a chi è cattolico che quel particolare insegnante cattolico non sta insegnando ciò che dice l’ortodossia.
Non è che la scomunica pubblica e la scomunica latae sententiae dal punto di vista cattolico siano diverse nella loro “gravosità”. Sono scomuniche entrambi in ugual misura.


[Modificato da Bicchiere mezzo pieno 01/01/2011 17:00]
La verità non è qualcosa di statico ma è basata su una conoscenza progressiva, in grado di mettere in discussione anche i precedenti concetti raggiunti usando il modello del metodo scientifico