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Sesso: castità prematrimoniale, il segreto per una coppia felice

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  • Elyy.
    00 17/01/2011 19:46


    “Non fare sesso è molto eccitante”. Così diceva Andy Warhol. Che l’attesa faccia aumentare il desiderio è opinione diffusa, ma che l’astensione dal sesso prima del matrimonio sia la chiave per un rapporto duraturo è un’altra questione.


    Eppure, stando a una ricerca condotta dalla Brigham Young University’s School of Family Life, Utah (USA), e pubblicata sul Journal of Family Psychology, perché un matrimonio sia lungo e felice bisogna astenersi dal rapporto sessuale prima del fatidico sì.>

    I ricercatori, guidati dal professor Dean Busby, sono arrivati a questa conclusione analizzando un campione di 2.035 soggetti sposati, nei quali non rientrano coloro che si sono astenuti dal fare sesso prima delle nozze esclusivamente per motivi religiosi.

    I risultati ottenuti dimostrano che non fare sesso prima delle nozze rende la coppia più stabile (+22%) e non solo. In questo modo la vita sessuale risulta più soddisfacente (+15%) e la comunicazione nel rapporto a due migliora la vita dei partner (+12%).

    La spiegazione è semplice: in base alla ricerca, le coppie che demandano la scoperta sessuale alla prima notte di nozze si concentrano maggiormente su altri fattori di conoscenza, come il dialogo. Al contrario, le coppie che fanno sesso troppo presto vivono una relazione meno profonda dal punto di vista intellettuale, quindi sviluppano meno la comunicazione, che è alla base di un rapporto solido e duraturo.

    Sembra, infatti, che a essere davvero indispensabile per una coppia felice, a differenza di quanto pensano in tanti, non sia il sesso ma il dialogo, la capacità di raccontarsi, confidarsi, condividere i problemi. Sono proprio questi gli elementi che creano la giusta complicità che dà stabilità alla coppia.

    Certo l’idea che aspettare la prima notte di nozze per la scoperta sessuale sia la cosa giusta non è molto condivisa. Forse, però, sapere che farlo è il segreto della felicità di coppia potrebbe far cambiare idea a tante.
    www.onewoman.it/10/01/2011/sesso-castita-prematrimoniale-il-segreto-per-una-coppia...



    [SM=g1916242] Ely






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    Titti-79
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    00 19/01/2011 00:39
    Bhè... non potrebbe essere perchè dopo aver aspettato così a lungo, qualsiasi cosa succeda sotto le lenzuola sembrano i fuochi d'artificio di capodanno, anche se magari invece era solo un fuoco vacuo...?

    Avere qualcosa dopo averla desiderata a lungo amplifica di molto le nostre percezioni a riguardo.


    Titti. [SM=g1916242]
  • Elyy.
    00 19/01/2011 18:08
    Re:
    Titti-79, 19/01/2011 0.39:



    Avere qualcosa dopo averla desiderata a lungo amplifica di molto le nostre percezioni a riguardo.


    Titti. [SM=g1916242]




    Quindi ha ragione la redattrice dell'articolo [SM=g8422]


    Ely


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    Titti-79
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    00 19/01/2011 21:13
    Re: Re:
    Elyy., 19/01/2011 18.08:


    Quindi ha ragione la redattrice dell'articolo [SM=g8422]


    Ely


    Mi spiego meglio.
    Non puoi avere una percezione obiettiva se hai aspettato e desiderato così a lungo.
    Non è la "prima volta" in realtà quella che conta, è molto più importante stabilire un equilibrio sessuale all'interno della coppia.
    E questo si ottiene dopo un pò di tempo che si sta insieme, quando l'euforia delle prime volte è scemata.

    Questo non vuol dire fare sesso con chiunque come se fosse un test!
    Ma passare da un estremo all'altro mi sembra esagerato.

    Secondo me sposarsi con una persona con cui non si è mai condivisa l'intimità è un rischio.
    Può andare bene, ma anche male e trovarsi di fronte ad un partner che non soddisfa le nostre aspettative o con il quale non siamo in sintonia.
    E di questo ci si rende conto dopo un pò... non certo la prima notte di nozze! [SM=g6794]


    Titti. [SM=g1916242]
  • Elyy.
    00 19/01/2011 21:31


    Ora ti sei spiegata meglio e posso dirti che in linea di massima il tuo discorso può filare, ma per chi ha una fede religiosa da seguire, non è così semplice.
    Il rapporto sessuale, per questi ultimi, è considerato come una concessione importantissima, da donare solo al partner che, si spera, sarà il proprio compagno per tutta la vita.
    L'articolo che ho postato non fa che aggiungere elementi al valore che la persona religiosa dà al rapporto sessuale, ritenuto la concessione più intima che una coppia si può scambiare.

    Riconosco comunque che è solo questione di mentalità, di condizionamento (benefico o restrittivo che sia) che la società e la religione riescono a imporre a chi si fa da essi condizionare (consapevolmente o meno). Ma il mio pensiero, in linea di principio, si trova in linea col risultato della ricerca della Brigham Young University’s School of Family Life.


    [SM=g7958]Ely




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    00 19/01/2011 21:46

    Ora ti sei spiegata meglio e posso dirti che in linea di massima il tuo discorso può filare, ma per chi ha una fede religiosa da seguire, non è così semplice.
    Il rapporto sessuale, per questi ultimi, è considerato come una concessione importantissima, da donare solo al partner che, si spera, sarà il proprio compagno per tutta la vita.


    E proprio riguardo a questo io mi chiedo: è una scelta che deriva da una convinzione o da un condizionamento?

    Me lo sono chiesto anch'io un tempo... e mi sono resa conto che stavo solo facendo finta di credere alla convinzione, ma in realtà era un condizionamento.

    Quindi, se è una convinzione va rispettata.
    Se è un condizionamento... secondo me adrebbe superato. [SM=g8422]


    Titti. [SM=g1916242]
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    00 20/01/2011 15:55
    Castità prematrimoniale: perché sì?
    Ho trovato interessante questo articolo anche se penso che il sesso prima del matrimonio non abbia nessuna influenza sulla durata del matrimonio.

    La Chiesa si ostina a proporla. Molti giovani non la capiscono. È ancora possibile spiegare le ragioni ed i vantaggi della castità prematrimoniale? Ecco che cosa dire. Anche a chi non crede.

    Un giovane e una giovane si conoscono, si frequentano, si vogliono bene. Scoprono di desiderare una vita insieme e, magari, stabiliscono che un giorno diventeranno solennemente e pubblicamente marito e moglie. Un periodo di tempo - più o meno lungo - li separa dal momento in cui, salvo ripensamenti, si uniranno in matrimonio. Come vivere questa particolarissima stagione della vita che è il fidanzamento? Secondo la mentalità corrente, nulla di più normale che quei giovani si comportino come se fossero già sposati.

    Nell'insegnamento della Chiesa, invece, soltanto il matrimonio rende lecito il rapporto sessuale tra l'uomo e la donna. Si tratta di un conflitto acutissimo tra il senso comune dei contemporanei e il Magistero petrino; il divieto dei cosiddetti 'rapporti prematrimoniali' rischia di risuonare sempre meno ascoltato e compreso, al punto da suscitare perfino nei pastori la tentazione allo scoraggiamento. Non è raro ascoltare il 'lamento' di qualche parroco: 'Dissuadere i fidanzati dai rapporti prematrimoniali? Figuriamoci, inutile perfino parlarne, non ci capiscono'.

    Che fare, dunque?

    C'è un significato profondamente umano di questo insegnamento che, ininterrottamente e ostinatamente, la Chiesa affida agli uomini di ogni tempo. Bisogna aiutare le persone a riscoprire che non si tratta di un'impuntatura moralistica - 'devi fare così perché devi, perché te lo dico io' - né di un sacrificio imposto ai fidanzati per il gusto di mortificarli, né di una prescrizione formalistica. priva di qualsiasi giustificazione razionale.

    Come sempre quando la Chiesa insegna una verità morale, la castità al di fuori del matrimonio ha un profondo significato antropologico: è proposta perché 'fa bene' all'uomo, rispetta e promuove la sua più intima natura, lo aiuta a comprendere in profondità l'essenza del matrimonio.



    Proveremo dunque ad offrire alcuni argomenti 'umani' che possano aiutare a riaprire gli occhi sulla bellezza di questa 'fatica' richiesta ai fidanzati e a chiunque viva al di fuori del matrimonio. Un piccolo prontuario per ragionare sul fatto che il 'bene' insegnato dal 'Papa e dai preti' alla fine, conviene. E che il sesso prematrimoniale è, in verità, 'anti-matrimoniale'.

    1. Una prima constatazione di buon senso: il sesso unisce, crea cioè subito tra gli amanti un'unione affettiva, psichica, emotiva, intima e speciale che nessun'altra relazione è in grado di eguagliare. Il sesso produce un legame, poiché il corpo parla un linguaggio che va anche al di là delle intenzioni coscienti del partner. Ora, poiché questo legame nasce più o meno consapevolmente ogni volta, più partner sessuali si hanno più il legame con ognuno si fa più debole. Il sesso prematrimoniale aumenta drammaticamente le chance di divorzio.

    2. Saper aspettare irrobustisce il legame coniugale, perché il rapporto sessuale diviene qualcosa che i coniugi hanno condiviso solo l'uno con l'altro, dopo averlo. Un tempo che li ha visti cimentarsi (e cementarsi) in un impegno che implica aiuto reciproco, buona volontà 'incrociata', crescita nella stima l'un per l'altro.

    3. Il rapporto sessuale prematrimoniale determina un accecante 'effetto valanga', poiché è così affettivamente forte da annebbiare la scelta della persona. Il fidanzamento è tempo di verifica della scelta, tant'è vero che si può ancora ripensarci. Ebbene, se il rapporto lascia insoddisfatti, porta a concludere che i due sono 'incompatibili', mentre magari il matrimonio potrebbe dimostrare il contrario; se, viceversa, risulta soddisfacente, maschera effettive incompatibilità pronte ad esplodere dopo il matrimonio.

    4. Esiste un nesso intrinseco fra il sesso e il rapporto stabile tra uomo e donna. Dunque è innaturale creare, attraverso il rapporto sessuale, un'intimità così forte per poi romperla. Ciò avverrà a prescindere dalle intenzioni delle persone: il significato oggettivo del sesso è intatti più importante - prevale - sul significato soggettivo. Il don Giovanni impenitente può credere soggettivamente che nessun rapporto è per lui realmente importante, ma non può evitare che ciascuno di quei rapporti lasci segni profondi nella struttura più intima della sua persona. C'è un fatto inequivocabile: l'effetto unitivo automatico del sesso.

    5. A questo punto, un'obiezione classica consiste nell'ipotizzare che due ragazzi abbiano già deciso di sposarsi, e che solo un lasso temporale 'organizzativo' (la casa, il lavoro, gli studi...) li separi dal matrimonio. Perché 'rifiutarsi' quegli atti che, compiuti dopo le nozze, la Chiesa considera pienamente legittimi? L'errore del ragionamento sta nella premessa: anche in casi simili, il sesso avverrebbe al di fuori di una decisione di esclusività e permanenza. Soltanto il matrimonio è un punto dì non ritorno che cambia la vita. Soltanto il patto matrimoniale è così forte e inclusivo - come scrive il filosofo Fulvio Di Blasi - da giustificare, cioè rendere giusta di fronte a Dio e agli uomini anche l'unione corporea. La castità prematrimoniale è il percorso propedeutico alla comprensione della vera essenza del matrimonio. Non si può capire l'indissolubilità matrimoniale se si rifiuta ottusamente il valore della continenza prima delle nozze.

    6. I fidanzati non hanno 'il diritto' a possedersi carnalmente per la semplice ragione che ancora non si appartengono. Il sesso fuori dal matrimonio è quindi una specie di furto. Né vale a dissipare la colpa la tesi del sesso come 'prova d'amore'. L'amore non si prova. Ci si crede e lo si vive, responsabilmente. Provare una persona è ridurla a oggetto.

    7. La convivenza 'di fatto' è, in tal senso, l'abbaglio più clamoroso per le coppie moderne: infatti, esse pensano in questo modo di 'provare' il matrimonio, mentre la convivenza è tutto fuorché una prova di matrimonio, poiché manca della responsabilità di una vita altrui per tutta la vita, che è tipica solo della promessa matrimoniale. Come scrivono Aduro Cattaneo, Paolo Pugni e Franca Malagò, c'è una bella differenza tra coniuge e compagno: l'uno - da cum e iugum è colui con il quale divido il giogo; l'altro - da cum e panis - colui con il quale divido il pane. Un conto è condividere il pranzo - esperienza aperta ai più svariati incontri - e un conto è mettere in comune la sorte e tutto se stesso. L'amore dei conviventi è tutto tranne che libero; perché un amore libero da impegni è un controsenso. Il motto implicito di ogni convivenza è: 'fin che dura'.

    8. Nonostante queste argomentazioni, resta oggi molto difficile convincere le persone che è meglio sforzarsi di aspettare la prima notte di nozze. Da un lato, gioca in senso contrario la pulsione degli istinti, che la modernità ha pensato di liquidare secondo le parole di Oscar Wilde: 'L'unico modo di vincere le tentazioni è assecondarle'. Ma c'è poi un motivo più profondo: i fatti della legge morale sono molto più evidenti nel lungo periodo. Può darsi che ad alcune generazioni possa sfuggire una verità morale. Ma di fronte al lungo cammino della storia, la verità si impone: una società non casta è ricca di divorzi e povera di figli.




    Fonte:

    © Il Timone - n. 18 Marzo/Aprile 2002



    L’autore: Mario PALMARO

    www.donboscoland.it/articoli/articolo.php?id=549
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    Ho sempre amato la vita. Chi ama la vita non riesce mai ad adeguarsi, subire, farsi comandare.(O. Fallaci)