Piero afferma.
Carissimo Franco.
I Corinzi 14:34;
questa è una scrittura ((Tu puoi dire: scritta per "quelli di allora")) di cui l'uomo si serve ancora oggi, vietando il Ministero
della Predicazione alle Donne!
ps.
Caro Franco, e guarda che questa è forse l'unica scrittura da cui il
"sacerdozio" (maschile) prende spunto per escludere la Donna anche dal
poter esercitare questa funzione!
vedi Te!
(Per chiarire una volta per tutte, e con tutti, quì non c'entra la Bibbia...ma solamente L'uomo)
Che te possino Piè.
Allora rispondiamo all’ultima affermazione.
La Bibbia c’èntra, eccome se c’entra, per essere più precisi c’èntra nella seconda alleanza, se la disquisizione deve escludere la Bibbia(NT) e tutto ciò che concerne la medesima quindi anche il Cristo, automaticamente si esclude la disquisizione, il che non avrebbe senso.
La donna non è esclusa in quanto donna, vi sono molti ministeri che la donna compie benissimo, e forse meglio degli uomini, ma con questo vuol dire che possono ambire l’ambito esclusivo degli uomini? Tale ambito dell’uomo non è dato dall’uomo, se così fosse allora si che ci sarebbe una discriminazione nei loro confronti, ma tale ambito(ministero sacerdotale) è stabilito dal Cristo o vorremmo dire che Cristo è parziale?.
I dodici apostoli Cristo li ha scelti tra gli uomini, (ministero apostolico), la Sua Chiesa il cui fondamento sono gli apostoli, poggia sulla pietra di fondamento che è il Cristo, ecco dunque che mentre nel “Ministero Sacerdotale” poggia sulla Tradizione apostolica, con Vescovi, Presbiteri, quindi composta di soli uomini, in quanto amministratori sacramentali, la “Missione apostolica” è data a tutti i discepoli compreso le donne.
Il versetto che tu citi I Corinzi 14,34” Come in tutte le comunità dei fedeli, le donne nelle assemblee tacciano perché non è loro permesso parlare; stiano invece sottomesse, come dice anche la legge.”
Non dimentichiamo che i cristiani (il primo nucleo) era uscito dalla legge, ma rimanevano condizionati in qualche modo dalla legge, e nella sinagoga la donna non poteva parlare, la legge stabiliva il ruolo della donna in merito alla legge, quindi Paolo rammentava quello che la legge diceva, imponendo anche agli uomini l’ordine, in un’assemblea non tutti gli uomini potevano parlare.
Ritorno al post precedente, quello che bisogna esaminare è “di cosa stiamo parlando ” e questo lo si comprende dal contesto, un prima e un poi, in seguito l’aspetto storico/sociale del tempo.
Il problema miei cari, è che noi non possiamo portare nel nostro tempo ciò che le scritture affermano nel loro tempo, siamo noi che dobbiamo muoverci e farci un viaggetto nel loro tempo e cercare di capire cosa volevano dire, tenendo in considerazione la cultura di quel popolo di quel tempo.
Una volta compreso ciò che la scrittura diceva per quel tempo, allora si cercherà come tale scrittura si adatta al nostro tempo, diversamente non se ne esce, altra cosa importante quello che è scritto in italiano è un’approssimazione di quello che è scritto nella lingua originale, perché non sempre(quasi mai) la traduzione rende fedelmente il significato originale, ecco allora che un termine in uso nel 1950 viene cambiato nel 2011 perché cambiata la cultura, non solo, ma gli studi esegetici/filologici si perfezionano sempre più cercando di darci una comprensione più vicina al significato della parola originale.
Un esempio.
“Pace in Terra agli uomini
di buona volontà” quante volte si è recitata?.
Ora
“Pace in Terra agli uomini
amati dal signore”.
Perché questa modifica?.
E cosi dicasi per tutte le scritture, non ci si deve fermare a quello che si legge, ma esaminare quello che si trova dietro a quello che si legge.
Ciao
Franco
“Quando si vuol cercare la verità su una questione
bisogna cominciare col il dubbio.
(S. Tommaso d’Aquino)”
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