00 17/02/2011 18:36
Soggetto delicato
per il quale è ovvio che vi siano i partiti per e quelli contro.

Io penso che se viviamo in una casa con 3 camere da letto e una sola persona che lavora per i 5 o occupanti, si mette a dura prova la pazienza e la sopravvivenza della famiglia il giorno che si presentano 10, 15 parenti bisognosi.

Dunque, un paese come gli occupanti di quella casa, deve premunirsi con leggi ben studiate per non diventare cosi 'ospitale' da farsi schiacciare e invadere dai visitatori.
È vero che ormai é divenuto un problema globale, ma ci son bisogno di regole e limitazioni.

Una realtà é che sarai sempre straniero in un paese che non é tuo, anche se ottieni il passaporto con l'andare degli anni. Per di più, quando ritorni al tuo paese, ti chiameranno anche li: 'la straniera', dunque si deve fare i conti per tutta la vita con questo status, per alcuni é difficile accettare tutto quello che comporta essere straniero, per altri diventa un po piu facile con l'andare degli anni.

Io son daccordissimo con le varie leggi che regolamentano l'entrata di uno straniero nel proprio paese. Anzi trovo che il governo italiano potrebbe fare molto di più per averne il controllo. Vedi l'esempio della pensione sociale al povero marocchino che appena ottenuta se ne torna al suo paese facendo il pascià coi soldi di un paese per il quale non ha mai contribuito nulla.

Ma dico: Non sa il governo prendere esempio da altri paesi?
Mio marito dovette lasciare l'Italia, a causa di quella che era chiamata 'la neutralità', altrimenti avrebbe dovuto affrontare ripetute volte il carcere perché quelle erano le leggi in quel tempo.
Si trasferì in Svizzera, senza conoscere né lingua, né leggi, ne abitudini, ma se la cavò! Quando dovevamo sposarci, io non potevo entrare nel paese e installarmi come farebbe qualsiasi sposa (ricongiungimento familiare????? Cos'é?????)
Mio marito dovette attivarsi a trovarmi un lavoro, ottenere il permesso di lavoro per me e con quel lasciapassare potei quasi entrare nel paese. Quasi? Si, quasi perché arrivati in treno alla frontiera, si doveva scendere e passare una visita medica accurata incluso radiografie. Se si era a posto in salute si poteva proseguire il viaggio.

Un appartamento si poteva ottenerlo solo se ammobiliato, non si otteneva il permesso di prendere un appartamento senza il beneplacito del comune.
Il permesso di lavoro era la chiave per rimanere nel paese, se si perdeva il lavoro, le autorità ne erano messe al corrente e si teneva sotto controllo la persona, che se non ne trovava un altro doveva lasciare il paese.
Il permesso di soggiorno era da rinnovare ogni anno e solo dopo 5 anni si otteneva il permesso di residenza, Per fare domanda di cittadinanza non ne parliamo, bisognava aspettare molti anni, ora ridotti a 12 sempre nello stesso cantone.

Non mi dilungherò su tutte le difficoltà della vita da straniero, la vita con gli anni si é molto semplificata, a tutto vantaggio dei nuovi aspiranti all'immigrazione.

Dunque, é vero si ha un po di pena per quella povera gente, per di più la loro religione non facilita l'integrazione.
Perché non si spostano in paesi più consoni alle loro credenze???
Vogliono venire in Europa? Beh che pedalino...come abbiam pedalato noi.... [SM=g7474]
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"Dubitare di tutto o credere a tutto sono due soluzioni altrettanto comode che, l'una come l'altra, ci dispensano dal riflettere"
Henri Poincaré




Claudia