Riprendiamo dunque il discorso sulla metafisica.
Tralasciando quello che è la Sostanza/Accidenti, soffermiamoci ad un altro aspetto dell’essere, cioè la Materia e Forma.
Ciò che compete a noi è il sensibile, ed è proprio nel sensibile che vi sono collocati due peculiarità imprescindibili, lo “Spazio” e il “Tempo”.
Gli enti di cui abbiamo esperienza hanno la materia, la quale si trova in un determinato luogo e tempo, ma la loro identificazione non è nella materia ma come dice Aristotele dalla “Forma”.
Materia e forma non sono nozioni metafisiche nel senso di nascoste, ma sono aspetti degli enti di cui abbiamo esperienza, che ci permettono di identificarli.
Io comprendo che quest’oggetto è un bicchiere e non una bottiglia non dalla materia bensì dalla forma, quindi la “Forma” è forma della materia.
La materia occupa uno spazio, poiché dove vi è una materia non può essercene un’altra, ed essa ha una sua collocazione ben definita nello spazio.
Passiamo ora ad un altro aspetto dell’attribuzione dell’essere.
Potenza e Atto
Aristotele ha identificato la materia con “l’essere in Potenza”, posso fare o non posso fare una determinata cosa, mentre “l’Atto”, è lo sviluppo compiuto, la possibilità realizzata.
Quindi la Potenza è quell’aspetto dell’ente in cui può concludersi in un atto, ma può benissimo non concludersi.
Io sono in potenza di fare un’azione, ad esempio “un’elemosina”, questa potenza dunque può concludersi in un atto ”faccio effettivamente un’elemosina” ma può anche non concludersi in un atto “non faccio l’elemosina”, ma rimango sempre in potenza da farla o non farla.
Quindi l’Atto è la parte conclusiva della potenza.
Ma attenzione, mentre la potenza risiede nel sovrasensibile(nell’IO, nella consapevolezza dell’essere, nell’anima) l’atto risiede nel sensibile, nel fisico, giacché necessita del corpo sensoriale.
Ecco dunque che sia la potenza che l’atto necessitano dello Spazio/Tempo per la loro attuazione, possiamo dire allora che per noi vi sia un passato, un presente ed un futuro, poiché sono proprietà di ciò che è fisico (tralasciamo ciò che trascende l’anima), proprietà della creazione.
Chi dunque creò l’universo?.
La Causa Prima (non la prima causa), la causa che causa tutte le cause, essendo la Causa non può essere ciò che ha causato, ma la trascende, e poiché nel causato sussistono lo Spazio e il Tempo il causatore ne trascende collocandosi al di fuori d’essi.
Vuol dire allora che Dio è in potenza?
Dio non è in potenza, poiché non c’è ne un prima ne un poi, in Dio non vi è il tempo(essendo il creatore dello spazio/tempo) in cui una cosa debba essere fatta o non fatta, debba accadere o non accadere, presso Dio (e SOLO presso Dio) non esiste il passato, ne il presente ne il futuro, poiché queste sono tutte in potenza, ma essendo Dio non in potenza (nel senso che può accadere o non può accadere, ossia il trascorrere del tempo un prima e un poi) presso di lui sono tutte accadute, adempiute, e se sono adempiute allora sono tutte in Atto, cioè “concluse”, e se l’atto è la conclusione della potenza ed essendo Dio non in potenza ecco allora che presso di Lui è tutto accaduto è tutto in Atto, e visto che parliamo di Dio della Causa Prima ecco dunque che Egli è definito anche “Atto Puro”.
Presso Dio è tutto accaduto, è tutto adempiuto, il passato, il presente ed il futuro è presso di Lui un eterno presente dove nulla deve ancora accadere.
Questa spiegazione è breve, e molto spicciola, l’argomento richiederebbe molto di più che quattro righe.
Vorrei solo che rifletteste su questa frase.
“
Presso Dio è tutto accaduto, è tutto adempiuto, il passato, il presente ed il futuro è presso di Lui un eterno presente dove nulla deve ancora accadere.”
Ciao
Franco
“Quando si vuol cercare la verità su una questione
bisogna cominciare col il dubbio.
(S. Tommaso d’Aquino)”
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