00 17/03/2012 07:27
Re:
JonnyCaloG, 16/03/2012 20.07:



Ci ho messo un po’ ma sono riuscito a leggere le discussioni in questo forum e tramite i collegamenti anche quelle nell’altro forum

Ecco la mia opinione su questa questione così antipatica, per quello che potrà servire, visto che non mi conoscete abbastanza da poter ritenere ciò che ho da dire meritevole di attenzione.
Dunque.
Ho analizzato la reazione e lo stato d’animo dei protagonisti in questo forum e ho notato un notevole impatto sulla loro sensibilità e le loro emozioni, lo stesso impatto che un fratello o una madre avrebbe verso un consanguineo ricaduto in ciò che si potrebbe paragonare al tunnel della droga.
Se dopo tanti sforzi, ammissioni di colpe, preghiere di perdono, buone intenzioni di non ricadere più nel vizio la vittima ricade nella precedente condizione, dicendo che ricorrerà alla droga solo “ogni tanto”, è naturale che la reazione di chi gli vuole bene potrebbe essere aggressiva e violenta, ma sempre motivata dall’amore.

Il rancore e la rabbia, il pettegolezzo e la maldicenza, sono come la droga, bastano poche dosi ogni giorno e ben presto si ricade nel vizio peggio di prima, per questo la reazione dei suoi amici è stata immediata e violenta.
La “vittima” invece di inveire contro di loro, dovrebbe fermarsi e meditare, ragionando sul motivo per cui se la sono presa tanto.

Nello stesso tempo dovrebbe riflettere sul motivo per cui altri gioiscono per il suo ritorno alla critica, alla condanna, alla contesa.
Chi può gioire e chi può soffrire quando un tossicodipendente torna alle sue vecchie e deleterie abitudini?
La risposta è scontata.

Questo è il mio pensiero, con la speranza che possa essere utile a qualcuno, ma per finire incoraggerei i “feriti” a non perseverare con l’infierire sull’amico ricaduto, è adulto e vaccinato, vi ha delusi, prendetene semplicemente atto e andate avanti, confido che così facendo, presto l’amico si renderà conto del fatto che la vostra reazione è stata quella di persone che ci tenevano a lui e che ciò che vi dispiace di più non è tanto quel che dice al suo “antagonista” ma la sua rivelata debolezza, non essendo riuscito a rimanere nella condotta corretta che si era ripromesso di mantenere verso tutti, anche verso il suo “nemico”.

Lo incoraggio quindi a meditare su tutta la questione e ad analizzare tutto ciò che di positivo o negativo potrebbe uscirne, poi, fare ciò che gli detterà “il meglio del suo cuore”

Cari saluti




Molto saggio [SM=g8925]


Ma non so se riuscirò a lasciarlo nel suo brodo...
Sarà anche adulto e vaccinato ma si comporta come un CINQUENNE


Ely