00 16/06/2010 13:21
Confermo che la conferenza è stata molto interessante, anche perchè è stata più una sorta di "dare-avere" che un monologo.

Comunque mi sarebbe piaciuto sentire tutto il discorso che la psicologa si era preparata sulle "gabbie invisibili". Questo discorso doveva dare un'idea su come e perchè ci si può ritrovare all'interno di una gabbia invisibile senza accorgersene, discorso che vale per qualsiasi gruppo, anche non religioso.

Da quel che ho capito, le caratteristiche che determinano se l'appartenenza a un gruppo ci pone in una condizione di vivere in una gabbia o meno sono la libertà di agire e di decidere il da farsi, soprattutto sulla propria persona; se questo non è possibile farlo, vuol dire che ci si trova in una gabbia invisibile, altrimenti, il gruppo è libero e non esiste nessuna gabbia.

Sarebbe stato bello avere a disposizione più tempo, sia per far pronunciare alla psicologa tutto il suo discorso sia per poter interagire con lei in maniera soddisfacente.

Alla fine del suo intervento, cioè quando si è alzata e se n'è andata, mi è sembrato troppo poco il tempo trascorso con lei. Ci sarebbero state ancora un'infinità di cose da dire.

Quello che mi ha colpita della sua persona è stata l'umiltà: constatando di sapere poco e niente del mondo dei tdg si è messa su un gradino inferiore e si è limitata a farci lei delle domande a cui l'uditorio rispondeva esprimendo le proprie impressioni e le proprie esperienze. Bellissimo.

Alla fine, chi aveva preso alcuni appunti glie li ha consegnati perchè così, essendo anche grafologa, li avrebbe analizzati e cercato di individuare eventuali caratteristiche comuni che potrebbero aver influito su di noi tanto da farci accettare, ai tempi, di associarci con un gruppo chiuso come quello dei tdg

Esperienza gradevole e sicuramente da ripetere.

[SM=g1916242] Ely