00 30/09/2010 18:56
Flabot dice.

Volevo evidenziare ulteriormente la differenza tra il matematico ed il moralista.
Mentre il primo insegna una disciplina infallibile ed incontestabile, e questo lo è in tutto quanto il mondo, in qualsiasi periodo della storia si voglia considerare.



Vedi, la matematica non è infallibile, tutto dipende dal contesto in cui si colloca, se è vero che 2+2 fa 4 è anche vero che 3+2 fa 3, in entrambi i casi io ho detto il vero, ma se tu non sai a quale riferimento colloco la mia operazione essa ti apparirà impossibile.


Il secondo, vuole insegnare una materia incerta e variabile a seconda dello spazio e del tempo a cui ci si riferisce. La dottrina cattolica ovviamente ha la presunzione di imporre la medesima morale in tutto il mondo, quindi il fatto di praticarla correttamente questa morale diventa di basilare importanza.




Anche qui vale il discorso della matematica, dovresti prima comprendere gli elementi insegnati, se essi sono fissati nei tempi oppure sono variabili, ora fermo restando la condanna e la gravità della condotta di un prete, ciò che insegna non può essere inficiato dalla sua condotta, perché se ciò che insegna è vero lo sarà pure se è un santo.

Un’altra osservazione che fai e denota come sei prevenuto è la tua affermazione sull’imposizione della morale cattolica, allora mi dovresti anche dire, dove, a chi, quando, non vi è nessuna imposizione, chi vuole ascoltare, ascolta, chi non lo vuole è libero di farlo.

Spiegare la morale con una condotta morale dovrebbe essere sempre di primaria importanza non perché la morale insegnata non sia morale, oppure abbia bisogno di esteriorità per essere “vera”, ma vivendo nella morale colui che la insegna dimostra di “Crederci”.


Ovviamente questi si chiderebbero hai capito questi cattolici, se li vogliono pigliare tutti loro i pargoli altro che Gesù.



Se lo chiederebbero anche se fossero interessati, i, Mormoni, Testimoni di Geova, Luterani, Evangelici, e chi più ne ha più ne metta?.

Ma c’è in ultimo una cosa da dire, che in merito ai preti/pedofili il Papa ha riconosciuto questo problema e non si è sottratto a chiedere perdono alle vittime, e nel contempo rimproverare coloro che dovevano sorvegliare, nessuno escluso, e questo atto lo ha ripetuto numerose volte ovunque andasse.

Si può dire lo stesso di quelli che ho sopra citato?

Franco
[Modificato da francocoladarci 30/09/2010 18:56]

“Quando si vuol cercare la verità su una questione
bisogna cominciare col il dubbio.
(S. Tommaso d’Aquino)”

www.esserecattolici.it