00 22/12/2010 17:02
Re:
mauro.68, 22/12/2010 16.46:

Una setta però pratica l'allontanamento, l'isolamento dalla società, l'ostracismo, controllo mentale e via dicendo, tutte queste cose non le vedo nella chiesa cattolica, chissà perchè a me fa venire in mente la wts in tutto ciò. Non capisco tu come possa arrivare a pensare ad una setta, soltando attraverso delle regole, che qualsiasi gerarchia "impone". Secondo me non hai ben inquadrato il termine "setta".




Non sto parlando della chiesa cattolica, sto parlando del sacerdozio cattolico, anche Ruby (quella del berlusca) si definiva cattolica, ma io non parlo del cattolicesimo allamatriciana, è il sacerdozio quello che io definisco SETTA. È ovvio che il cattolicesimo non è una setta, il cattolicesimo è la non setta per definizione, il cattolicesimo è l'italiano medio. Dico invece che i sacerdoti fanno parte di una setta, che fa controllo mentale sia prima (attraverso un percorso di studi gestito da personale che ha giurato fedeltà alla Chiesa) che dopo (inducendoli all'obbedienza tramite un voto).
Nella SETTA dei preti, chi sgarra in modo sostanziale, si vede privato di ogni cosa, questo è un vero e proprio ricatto che li induce tutti a starsene buoni a subire i suprusi. Inoltre il fatto che non possano avere un'appagante vita sessuale influisce sulla psiche degli adepti, ci sono molti casi di sacerdoti che si sono suicidati, altri che hanno sfogato la loro libidine su fanciulli innocenti e via discorrendo. È una comunità elitaria e chiusa verso l'esterno, che mantiene dei SEGRETI che non può in alcun modo far trapelare (è il segreto pontificio che lo impone) e che quando si relaziona con l'esterno utilizza il linguaggio ambiguo della "riserva mentale". Il fatto che sia una setta è testimoniato anche dal fatto che esclude le donne, mentre nello stesso momento tutte le costituzioni democratiche e gli Stati di diritto riconosco alla donna una sostanziale parificazione con l'uomo. Inoltre, questa SETTA, convince moltissima gente a rivelare loro i propri segreti e i propri peccati più nascosti, creando in questa maniera un rapporto di dipendenza psicologica tra il confessato e il confessore.