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In questo processo di esaltazione di Gesù, la tomba vuota e le bende o il sudario, sulla quale si sono accese infinite discussioni, non gioca alcun ruolo. Tanto è vero che nella prima testimonianza sulla resurrezione, quella che, scrive Paolo, “ vi ho trasmesso” perchè “anche io ho ricevuto” non se ne fa menzione. I cadaveri dei condannati alla croce erano destinati alla fossa comune, le eccezioni erano rarissime “da Marco si evince che la sepoltura avvenne senza i riti abituali dell'unzione del corpo e del lamento dei parenti, deposto in una tomba non sua”(Barbaglio- Gesù).
Anche il vangelo apocrifo di Pietro conferma che Maria di Magdala non aveva “fatto alla tomba del Signore quanto solevano fare le donne per i morti da loro amati”. Gli arricchimenti dei vangeli successivi, assolutamente insensati nella loro escaletion (gli aromi e oli profumati in Luca 23,56 diventano in Giovanni 19,39 una mistura di mirra e di aloe di circa centi libbre, quantità sbalorditiva e di costo ancor più proibitivo), hanno lo scopo di presentare una sepoltura degna della figura regale e semidivina che Gesù sta progressivamente diventando per le comunità rispettive.