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La pessima figura di Delemme - Una stele di infamia per Philippos

Ultimo Aggiornamento: 29/03/2011 19:54
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Nuova, breve, replica di Delemme…


“Genesi 1:27,28 ... li creò maschio e femmina. Inoltre, Dio li benedisse e Dio disse loro: “Siate fecondi e moltiplicatevie riempite la terra e soggiogatela, e tenete sottoposti i pesci del mare e le creature volatili dei cieli e ogni creatura vivente che si muove sopra la terra”.


Pensiero dell'Opus gay...
"Questo è un racconto "eziologico", narrato per spiegare perché le cose sono così come sono, non per prescrivere che cosa le persone dovrebbero fare." “



A Delemme a e csssstrinakria arcicensori,

Che cosa vi sconvolge tanto da dove dedicare tre discussioni faziose e disinformate sull’omosessualità nell’arco di tre giorni? Vi sconvolge l’omosessualità o non piuttosto lo scoprire che i vostri pregiudizi non hanno alcun fondamento? Che cosa vi turba? L’omosessualità, o che un’omosessuale vi faccia la predica? Certo, I TdG si credono i migliori, l’unica oasi in questo modo satanico, sicché è con estremo piacere che faccio loro la morale, e distruggo tutti i tentativi con cui essi si illudono di fare la morale al sottoscritto. Chissà che un po’ di sano realismo non li riporti alla realtà…

Innanzitutto ripristiniamo la citazione presa da Delemme nelle sua completezza: ” Questo è un racconto "eziologico", narrato per spiegare perchè le cose sono così come sono, non per prescrivere che cosa le persone dovrebbero fare. In questo racconto, il proposito dei redattori sacerdotali era di spiegare perchè le specie e i generi vengano tenuti opportunamente separati (il fondamento del sistema sacerdotale di purità rituale): perchè furono creati separati. E in particolare a questi redattori premeva mostrare perchè il giorno si Shabbath è separato da tutti gli altri e va perciò mantenuto "santo": perchè il settimo giorno Dio si riposò.”

Il redattore del sito internet citato da Delemme sta cioè dicendo che scopo nel brano è semplicemente spiegare agli uomini donde abbia origine la possibilità per l’uomo di nascere, vale a dire che l’agiografo volle spiegare, con un racconto eziologico, cioè che indaga le cause, perché gli uomini e le donne si uniscano per riprodursi.
Non sono però d’accordo con la distinzione che fa il redattore del sito gay citato da Delemme tra piano descrittivo e piano prescrittivo. Questa distinzione si basa sulla cosiddetta legge di Hume, e vieta di dedurre delle prescrizioni dalle descrizioni, cioè dice che il fatto che le cose siano così, non implica anche che debbano andare così… Non si possono cioè dedurre proposizioni valutative da proposizioni fattuali.
Tuttavia appare chiaro che il testo della Genesi dà degli ordini, quindi non è una mera descrizione, ma una prescrizione. Il punto però è che essa non può in alcun modo essere usata per condannare l’omosessualità. Il testo infatti ordina cosa debbano fare un uomo e una donna per santificarsi, cioè prescrive la morale di una coppia che, per espressione stessa dell’autore, è composta da un maschio e una femmina, per contro però non dice alcunché né su cosa debbano fare coppie dello stesso sesso, né se siano lecite. Dare le regole per una relazione eterosessuale, e dunque dire cosa debbano fare un uomo e una donna qualora si uniscano, non implica il divieto di altri tipi di coppie, né da indicazioni su cosa esse debbano fare, né divieti. Sicché se la morale biblica non prende in considerazione le coppie gay, per la banalissima ragione che gli agiografi non sapevano neppure cosa fossero, si dovrà dire che la Bibbia dando le regole per le coppie etero non sta prescrivendo nulla ai gay, in quanto quella morale è esplicitamente concepita ed indirizzata, come sta scritto, al rapporto uomo e donna. Del rapporto amoroso tra due persone dello stesso sesso non se ne parla proprio nel testo genesiaco, e dunque non è lecito dedurre alcunché da questo silenzio. Per contro, quando invece la Bibbia parla del rapporto sessuale tra due uomini, allora condanna questo rapporto perché esso era praticato insieme all’idolatria, ed era visto come una pratica pagana, tipica della prostituzione sacra. Per fare un esempio contemporaneo, sarebbe come se i banchieri di oggi fossero tutti mafiosi, e dunque, se qualcuno oggi condannasse genericamente “i banchieri”, condannerebbe ipso facto i “banchieri mafiosi”, perché tutti i banchieri sono mafiosi. Il fatto dunque che io condanni i banchieri può non dipendere dal fatto che io condanni la loro attività di prestito del denaro in sé, bensì il fatto che sempre ed immancabilmente essa serve a finanziare la mafia. Allo stesso modo all’epoca del Levitico non c’era l’idea di cosa fosse l’omosessualità, non esisteva il concetto di “sessualità di un individuo”, e le pratiche di amore tra maschi erano praticate all’interno di culti orgiastici cananei. Sicché la condanna dei rapporti tra uomini nel Levitico non sono una condanna del fatto che questi siano rapporti tra due uomini, ma del fatto che i rapporti tra due uomini al tempo dell’agiografo, e dunque nella sua percezione, fossero automaticamente idolatria per lo sfondo in cui venivano praticati. Nessuno al tempo del levitico s’era posto il problema di una coppia gay monogama che si amasse, per la banalissima ragione che queste cose non esistevano, né esisteva l’idea di inclinazione sessuale permanente di un individuo, sicché il rapporto omoerotico della Bibbia viene condannato per via del contesto problematico in cui esso sempre si esplicitava: l’idolatria o la pederastia. L’omo-erotismo sarebbe una pratica pagana ed idolatra da cui Israele deve dunque distanziarsi.
Ma torniamo alla Genesi, e alla sua indicazione su cosa debba fare una coppia eterosessuale. Benché questo racconto indichi che le coppie eterosessuali servono alla riproduzione, esso non dice nulla su cosa debbano fare invece le coppie omo. Ma forse l’altro racconto della creazione dell’uomo contenuto nella Genesi può dare indicazioni preziose. Il gesuita John J. McNeill nel suo classico “La Chiesa e l’omosessualità” scrive:

Nella Genesi vi sono due versioni della creazione della sessualità umana. La prima, una versione che risale al 550-500 a.C., deriva dalla tradizione sacerdotale: "allora Dio creò l'uomo a propria immagine, secondo l'immagine di Dio lil Dio creò, egli li creò maschio femmina". Questa versione indica chiaramente che l'intenzione divina nel creare le differenze sessuali era la procreazione. Di conseguenza il primo patto tra Dio l'umanità e non patto di procreazione. "Ed io li benedisse e disse loro: "siate fecondi moltiplicatevi, popolata la terra e sotto mettete la"."

Ma secondo gli studiosi la seconda versione, attribuita l'autore biblico, è assai più antiche e risale al 950 a.C. circa. In questa versione il proposito di Dio nel creare le differenziazioni sessuali era quello di dare all'uomo una compagnia e un rimedio contro la solitudine: "quindi il Signore Dio disse: "non è giusto che l'uomo sia solo; voglio creare un aiuto che gli sia adatto".". Così reciproco amore la reciproca realizzazione sono alla pari norma per la sessualità umana. Molti moralisti sembrano ignorare la versione della creazione dell'autore biblico e sostengono che la procreazione è la sola norma della Bibbia. (…) Il primo messaggio del Vecchio Testamento era che l'amore, comprendente anche l'amore sessuale, impone rispetto per il partner; e il peccato che l'uomo può commetterne nella sua condotta sessuale con un'altra persona consiste nel disonorare la persona di un compagno quale essere umano.. (…)
Bisogna comunque mettere in rilievo una differenza importante tra il trattamento de la sessualità nel vecchio nel Nuovo Testamento. Nel Nuovo Testamento matrimonio non è più lo stesso ruolo che aveva nel Vecchio Testamento. Nel Vecchio Testamento il contratto con Dio era connesso con il loro essere il popolo di Dio, in quanto attraverso questo popolo eletto Dio trattava con l'uomo. Perciò era importante che in Israele ogni uomo e donna dovesse ricevere questa vita e la tramandasse attraverso matrimonio. Al fine di comprendere diverso punto di vista che sia nel Nuovo Testamento importante ricordare che il nuovo popolo di Dio non è più vincolato da un legame di sangue. L'appartenenza al nuovo popolo di Dio non è più questione di discendenza umana. Perciò matrimonio non occupa più quel posto centrale che vede in Israele. Nel nuovo patto è dato ad ognuno di essere fertile nel nuovo popolo di Dio attraverso un amore che supera per valore anche l'amore coniugale (ad es. la predicazione di Paolo, che era celibe N.d.R.). Questa nuova interpretazione dell'amore ha la sua base originaria in altre scelte vocazionali oltre a quella del matrimonio, quali possono essere una vita di astinenza sessuale e altre forme comunitarie umane, che può essere la comunità celibataria. Non si può più oltre identificare l'amore tra gli esseri umani che li renderebbe simili a Dio unicamente con il rapporto eterosessuale. Un'altra importante differenza tra il vecchio e il Nuovo Testamento riguardante la sessualità umana concerne la credenza dell'immortalità personale. Nella gran parte del Vecchio Testamento l'immortalità personale e assai poco messi in rilievo. Piuttosto, viene enfatizzata la sopravvivenza del popolo e la sopravvivenza dell'individuo è vista nei e attraverso i figli. Tuttavia l'enfasi data nel Nuovo Testamento alla resurrezione aveva in sé la credenza nell'immortalità personale e, quindi, liberava l'individuo dalla necessità di sposarsi e di avere figli al fine di raggiungere una sopravvivenza aldilà della tomba. Questo mutamento di enfasi di particolare interesse di fronte all'omosessuale in quanto come molti psicologi mettono in rilievo, una delle radici più profonde del omofobia è nella gran parte dei casi il collegamento inconscio tra omosessuali, povertà e morte.
” (pp. 77-79)

Sicché, il fatto che il racconto della Genesi, uno dei due almeno, prescriva all’uomo e alla donna di accoppiarsi, non può essere usato per dire cosa debba fare né l’uomo da solo, né la donna da sola, né l’uomo con un altro uomo, né una donna con un’altra donna. Il comando dice cosa debba fare una coppia etero, non spiega e non implica alcunché su cosa debbano e possano fare altre tipologie di coppie.
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
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