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La pessima figura di Delemme - Una stele di infamia per Philippos

Ultimo Aggiornamento: 29/03/2011 19:54
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Nuova risposta del forum di Delemme, a nome di csssstrinakria:


Il soggetto a cui si fa riferimento precisa che si tratta di inclinazioni; non esistendo non solo la parola ma neppure IL CONCETTO di omosessualità, essi, cioè gli omosessuali, non venivano percepiti come tali.
In parole povere, non esisteva il concetto ma si praticava l'omosessualità.
In sostanza esistevano gli attori, i copioni, il teatro, il pubblico, gli applausi, i fischi, le malattie veneree ma non esisteva il CONCETTO.
San Paolo, non conoscendo il termine "omosessualità" e neppure il CONCETTO, si chiedeva, probabilmente, a cosa servissero gli attori, il teatro, i copioni e gli applausi e probabilmente si dava delle risposte.
Ora che è tutto chiaro, siamo d'accordo che non esistevano sia il CONCETTO che il termine però esistevano gli zozzoni, uomini che giacevano con uomini e donne che preferivano l'amore saffico (termine che esisteva sicuramente se consideriamo che Saffo visse più di 600 anni prima di Paolo) a quello mascolino o naturale.

Ritornando a chi si nasconde dietro il nome "Polymetis" c'è da dire che il suo problema non è l'omosessualità o per essere più precisi, solo l'omosessualità: le sue fobie sono altre. Già dare dell'ignorante a Filippo e ai testimoni di Geova, ivi compreso il sottoscritto, è sintomatico di una mente infantile e tortuosa. Una indagine diagnostica sarebbe complessa e ci porterebbe a lavorare su diversi binari. Sicuramente da bambino avrà avuto delle esperienze negative o è stato molestato da qualche pedofilo e questo l'avrà segnato per tutta la vita, ma pur consapevoli del trauma incancellabile, questo modo di fare alquanto squallido, non è giustificabile.
Freud scoprì che la vita sessuale infantile conservava un’importanza decisiva per lo sviluppo psichico, ed è in questa direzione che il comportamento dell'anonimo Polymetis deve essere considerato ed analizzato. In sostanza, il suo comportamento e i suoi atteggiamenti potrebbero essere materia di studio, ma noi testimoni di Geova lasciamo agli altri questo onere.
Un altro aspetto che non depone a favore di Polymetis riguarda le gratuite accuse che ci rivolge. Secondo il suo pensiero, poco sereno, noi saremmo degli omofobici. Se lo crede è perché si trova in uno stato di perenne "sofferenza" o bleffa. Io penso che lo faccia per le due cose insieme.
La posizione dei testimoni di Geova è ben descritta nelle nostre pubblicazioni ufficiali e lasciatemelo dire, il parere di Polymetis e di quelli come lui non ci interessa affatto. La nuova moralità la lasciamo a loro, noi crediamo al sano insegnamento della Bibbia, parola di Dio.

È evidente lo spirito campanilistico di certi amministratori/moderatori nel dare giudizi affrettati e poco onesti su questo argomento.
Un non meglio identificato Polymetis, prodotto di una chiesa arrogante e pungitore anomalo di una pseudo letteratura ecclesiastica, sempre pronto a dichiarazioni di dubbio gusto ed offensive contro l'interlocutore di turno, altri non è che il castello fatuo degli insegnamenti della chiesa cattolica "Ipsa olera olla legit".
Difensore estremo di una ipocrisia senza limiti, vilipendio alla filosofia patristica. Più che un dotto patrista a me pare un dotto biliare pronto a sprigionare materia giallo verde.

La questione è relativa ad un contraddittorio fra questo anonimo cattolico e il nostro Filippo Delemme. Fatto abbastanza curioso, Polymetis ha pubblicato dappertutto le email inviate a Filippo, e de facto, le ha rese pubbliche.
Questi moderatori e amministratori giustificano l'atteggiamento di Polymetis come legittimo perché, a loro dire sarebbe stato "attaccato" sul personale. Questa loro missione è giustificata dai loro laconici commenti che hanno tutti lo stesso sapore: "Il forum Domande e Risposte non è accessibile, pertanto Polymetis ha fatto bene ad usare altri strumenti di diffusione".
Innanzitutto questo non corrisponde al vero. Il forum è sì di sola lettura ma chiunque può vedersi pubblicate le proprie argomentazioni o dissertazioni di sorta inviando una e.mail.
Oltre a ciò qualsiasi informazione di interesse collettivo ricevuta anche attraverso questo mezzo di comunicazione sarà sempre pubblicata. A conferma di quanto affermo, la presenza di commenti anche critici di Polymetis, di Mario70 ed altri utenti smentiscono quanto da loro stesso affermato. La scelta di rendere il forum in sola lettura è stata ben spiegata in una discussione presente nel forum che volutamente è sfuggita a questi difensori d'ufficio. Chi afferma poi che questa scelta non è corretta, fa violenza alle proprie capacità intellettive.
Nessun attacco personale ai gusti sessuali di Polymetis, Filippo ha semplicemente evidenziato l'incoerenza di questo anonimo cattolico che non perde occasione per criticare i testimoni di Geova e beffeggiare la Parola di Dio. Polymetis, in evidente contraddizione con se stesso e con la sua chiesa afferma che il metro di paragone è la traditio e noi prendiamo atto di questo.
Mentre assistiamo alla condanna papale dell'omosessualità, la chiesa di Polymetis, santa e peccatrice, annovera questa deviazione fra le "inclinazioni disordinate".
Siamo convinti che la sua chiesa, quella cattolica, è molto lontana da Dio. La chiesa predicata da Polymetis è questa.
Chi ci accusa di essere omofobici, dimentica che gli omosessuali cattolici sono più omofobici persino dei non credenti. Questa è una realtà inconfutabile.
La difesa ad oltranza di alcuni amministratori e moderatori è fuori luogo. Giustificare con argomentazioni prive di logica o stiracchiate al massimo una devianza sessuale, a noi nulla interessa.
La Bibbia indica chiaramente che chi pratica l'omosessualità non può considerarsi cristiano, al limite si può considerare cattolico apostolico romano e Polymetis si considera un buon cattolico apostolico romano peccatore e santo.
Se vogliamo dare credito alle voci che lo vogliono fuggito da un baraccone di zingari dove, secondo i bene informati, si sarebbe esibito come fenomeno vivente, ora, confrontandosi con chi ha scoperto il suo gioco, non potrà fare altro che ritornare ad esibirsi in qualche circo o continuare a suonare il flauto in quei forum frequentati da individui che sfigurano anche di fronte a mangiafuoco.
Diciamo che all'interno della chiesa cattolica convivono diverse anime in una specie di apartheid reciproca.

Quindi nessun attacco personale ma una semplice constatazione di fatto. D'altronde, gli avatar di Polymetis trasmettono messaggi ben precisi: sì all'omosessualità.
Non trascurando le volgarità sotto forma di citazioni con cui questo utente ama accompagnarsi e che i suoi "estimatori" considerano poesia.
Ha ragione la Bibbia quando afferma: "non sopporteranno il sano insegnamento, ma secondo i loro propri desideri si sono scelti alcuni maestri per farsoi solleticare le orecchie...". Questa difesa ad oltranza mi ricorda il pianto singhiozzante di Achille per Patroclo o viceversa quello di Patroclo per Achille; quest'ultimo, in modo affettuoso ed ironico paragona il suo tenero amico ad una bimba che correndo dietro alla madre piange perché vuole essere presa in braccio.



Mia replica:


“Il soggetto a cui si fa riferimento precisa che si tratta di inclinazioni; non esistendo non solo la parola ma neppure IL CONCETTO di omosessualità, essi, cioè gli omosessuali, non venivano percepiti come tali.
In parole povere, non esisteva il concetto ma si praticava l'omosessualità. “



Sarebbe più appropriato dire “l’omoerotismo”, essendo l’omosessualità la pratica di chi sia omosessuale, ma non necessariamente un rapporto tra due uomini nella Grecia antica è un rapporto omosessuale. Infatti l’omosessualità greca era essenzialmente pederastia, vale a dire che si amavano i fanciulli solo finché non spuntavano solo i caratteri sessuali secondari della mascolinità, cioè i peli della barba ad esempio. Ciò significa che l’amato, in quanto fanciullo, poteva essere oggetto di attenzione anche da un maschio che noi oggi diremmo eterosessuale in quanto c’era l’idea che, non essendo ancora spuntata la barba, il sesso del fanciullo fosse per così dire indifferenziato, e dunque, non essendo ancora pienamente un uomo, il fanciullo poteva essere penetrato e giocare il “ruolo femminile”. Una volta cresciuto doveva però smettere di essere “passivo”, doveva lasciare cioè il suo vecchio amante, e diventare amante a sua volta di altri giovani fanciulli. Sicché la pederastia greca è un omoerotismo assai sui generis, in quanto l’amore di un fanciullo è lecito solo in quanto il fanciullo non avendo ancora la barba è come una donna. Come diceva Ateneo infatti, i ragazzi sono belli solo finché assomigliano alle donne, e il XII libro dell’Antologia Palatina, tutto costellato di poesie per ragazzini in cui li si beffa perché ormai hanno i peli della barba e dunque non sono più attraenti, prova quest’ipotesi. Il che fa ben comprendere, vista come veniva concepito l’omoerotismo nel mondo antico, cioè la sottomissione di un uomo all’altro finché “assomigliava ad una donna”, il perché San Paolo condanni quel tipo di pratica omoerotica, che non ha alcun parallelo con quanto avviene nelle odierne coppie gay, le quali hanno un progetto di vita comune.


“In sostanza esistevano gli attori, i copioni, il teatro, il pubblico, gli applausi, i fischi, le malattie veneree ma non esisteva il CONCETTO. “



No, non esisteva il copione, perché le battute ed i ruoli erano completamente diversi da quello a cui servono oggi. L’omoerotismo nel mondo antico è inserito non all’interno di rapporti di coppia amorosi (che erano impensabili), bensì all’interno di pratiche idolatriche di prostituzione sacra e di pederastia. San Paolo non ha presente il fenomeno odierno delle coppie gay perché, oltre a non sapere che cosa fosse un gay, non sapeva neppure cosa fosse una coppia gay, perché banalmente l’omoerotismo non funzionava così: esso veniva praticato all’interno di rituali pagani di prostituzione sacra (che è poi il contesto di lotta all’idolatria di cui parla Rm 1), e all’interno di un rapporto asimmetrico e di disparita tra l’amante (attivo ed adulto), e l’amato (passivo e adolescente). Le leggi romane infatti, con uno strabismo veramente ineguagliabile, punivano l’omoerotismo passivo (perché l’uomo che lo faceva si umiliava), ma non l’omoerotismo attivo. L’omoerotismo passivo infatti, siccome denotava per la mentalità di allora sottomissione, in quanto era legato al ruolo di passività della donna, non era lecito tra due maschi adulti e liberi cittadini, perché questo significava che uno dei due, rendendosi passivo, degradava il suo ruolo di maschio romano, umiliandosi. A Roma infatti l’omoerotismo è possibile se i 2 sono di condizioni sociali diverse, affinché non dia scandalo che quello di classe inferiore abbia il ruolo della donna: ad esempio l’adulto col fanciullo, o il padrone coi suoi schiavi, erano rapporti leciti, mentre il passivo di un rapporto tra adulti liberi e dello stesso ceto, veniva punito. Anche in questo caso dunque, vista la connotazione assunta dall’omoerotismo, si capisce bene perché Paolo condanni siffatti rapporti, che erano pratiche di sottomissione, idolatria, pederastia, e disparità sociale, e si capisce anche come tutto ciò non abbia nulla a che fare invece con l’interazione all’interno di una coppia gay nel mondo moderno, dove c’è amore reciproco, il progetto di costruire una vita insieme, e nessuna volontà di sottomettere l’altro, perché oggi è estinto il concetto maschilista secondo cui esisterebbero “ruoli femminili”. Sicché San Paolo fa bene a condannare l’omoerotismo di allora, ma egli non parla dell’omoerotismo di oggi, che non ha nulla in comune né per motivazioni né per pratiche intercorse tra gli attori, né, a ben vedere, ha qualcosa a che fare con gli attori, perché come ripeto Paolo non sapeva cosa fosse un omosessuale, e dunque credeva che ad andare a letto con altri uomini fosse una persona normalmente attratta da altre donne.


“Ora che è tutto chiaro, siamo d'accordo che non esistevano sia il CONCETTO che il termine però esistevano gli zozzoni, uomini che giacevano con uomini “


Per tutt’altri motivi rispetto a quelli odierni, come s’è visto. Questo non vuol dire che non esistessero già allora quelli che noi chiamiamo omosessuali, cioè persone con un’inclinazione naturale verso lo stesso sesso, vuol solo dire che non venivano percepiti come tali.


“donne che preferivano l'amore saffico (termine che esisteva sicuramente se consideriamo che Saffo visse più di 600 anni prima di Paolo) a quello mascolino o naturale. “



Non si vede che senso abbia questo ragionamento. Il fatto che Saffo sia esistita 600 anni prima di Paolo, non implica che esistesse l’espressione “amore saffico”, né che quest’espressione, se esisteva, aveva lo stesso significato le diamo noi ora. Esiste anche infatti il termine “amore platonico”, per definire un amore casto, ma questo tipo di amore non ha nulla a che fare con la filosofia di Platone insegnata nel Simposio, e il termine “amore platonico” è una parziale deformazione rispetto alla filosofia di Platone, esattamente come il termine “amore saffico” non necessariamente rispetta i pareri di Saffo sull’argomento. Ora, per quanto potrà sconvolgere l’ignoranza ed i luoghi comuni di chi non abbia una formazione classica, mi duole informarvi che non c’è alcuna prova che Saffo fosse lesbica. Noi abbiamo molto poesie dove Saffo si strugge d’amore per altro donne, e pure poesie dove si parla di rapporti erotici, il problema è che tutta questa mole di letteratura, come s’è visto negli studi degli ultimi 50 anni, è stata sistematicamente fraintesa. In realtà Saffo era un’aristocratica sposata e dirigeva una scuola sull’isola di Lesbo, il tiaso, in cui venivano mandate le altre giovani nobili dell’isola affinché Saffo insegnasse loro come si dovevano comportare le brave mogli. Per usare un parallelo erano delle educande, mandate ad una scuola per insegnare loro i doveri delle mogli: come fare figli in primis. In questo senso le poesie che sembrano descrivere dei rapporti omoerotici di Saffo descrivono in realtà delle simulazioni in cui Saffo, che era pure sacerdotessa di Afrodite, fingeva di essere l’uomo e inscenava per finta un rapporto erotico con le sue allievi, al fine di mostrare loro come avrebbero dovuto comportarsi a letto. Tutte queste cose sono state ben provate dagli studi del grecista francese Claude Calame, che hanno mostrato come il cosiddetto amore saffico, nella persona di Saffo stessa, non fosse altro che un amore pedagogico ed iniziatico-simulatorio per preparare le sue scolare alla vita matrimoniale.
Questo ovviamente non vuol dire che sia provato che Saffo NON fosse lesbica, magari amava pure le sue allieve, semplicemente non v’è prova che lo fosse, cioè che fosse lesbica, perché tutti i rapporti descritti nelle sue poesie possono benissimo essere spiegati con questa simulazione pedagogica di cui parla C. Calame.


“Ritornando a chi si nasconde dietro il nome "Polymetis" c'è da dire che il suo problema non è l'omosessualità o per essere più precisi, solo l'omosessualità: le sue fobie sono altre. Già dare dell'ignorante a Filippo e ai testimoni di Geova, ivi compreso il sottoscritto, è sintomatico di una mente infantile e tortuosa”



Tutti siamo ignoranti, perché tutti ignoriamo qualcosa, e non c’è nulla di errato nel ribadirlo. In questo caso Delemme ha delle spaventose lacune nella materie antichistiche, e questa non è certo una mera opinione: o forse egli ha studiato il greco, la storia antica, e le varie discipline classiche collaterali?


“Una indagine diagnostica sarebbe complessa e ci porterebbe a lavorare su diversi binari. Sicuramente da bambino avrà avuto delle esperienze negative o è stato molestato da qualche pedofilo e questo l'avrà segnato per tutta la vita, ma pur consapevoli del trauma incancellabile, questo modo di fare alquanto squallido, non è giustificabile. “



Questa è una calunnia da denuncia penale, ma, in ogni caso, la nego e respingo al mittente. Non ho mai subito moleste: se questa gente è convinta che l’omosessualità è sempre frutto di molestie infantili, un qualsiasi manuale di psicologia è una lettura consigliata.


“Freud scoprì che la vita sessuale infantile conservava un’importanza decisiva per lo sviluppo psichico, ed è in questa direzione che il comportamento dell'anonimo Polymetis deve essere considerato ed analizzat”



Stupisce che i TdG non sappiamo dell’aggiornamento che ha avuto la psicologia del tempo di Freud, e soprattutto stupisce che non sappiano che l’idea che i traumi nell’età infantile influiscano nell’età adulta non è certo freudiana, ma precede Freud, basta leggere Janet. Freud semplicemente diede spiegazioni di questi trami attraverso la sua macchina immaginaria del complesso di Edipo, una cosa così sconcia che, sono certo, chi cita Freud tra i TdG neppure sa cosa sia, altrimenti il moderatore in questione dovrebbe sapere che secondo Freud tutti i maschi da bambini vogliono uccidere il proprio padre e fare sesso con la propria madre, e, se negano di volerlo, vuol dire che lo vogliono comunque e che hanno censurato questa loro idee perché troppo perversa da ammettere con se stessi. Ovviamente gran parte delle scoperte di Freud sull’infanzia sono state abbandonate e non hanno trovato conferma clinica, ma una cosa certamente è rimasta, cioè il parere che già Freud aveva secondo cui l’omosessualità non è considerabile patologica. Lo psicanalista viennese più di cent’anni fa era decisamente più avanti di voi, sosteneva pure che l’omosessualità non è una malattia e che neppure sia viziosa.
Egli ha spiegato la genesi dell'omosessualità con la sua congetturale macchina del blocco del complesso di Edipo, ma non riteneva che il risultato finale, cioè l'individuo omosessuale, fosse malato. Nell'Opera Omnia di Freud sono pubblicate anche le sue lettere, tra cui quella alla madre di un ragazzo americano omosessuale. La madre chiedeva a Freud se fosse possibile curare suo figlio,e che cosa il terapeuta pensasse dell'omosessualità. Ecco la risposta di Freud:

"L'omosessualità, certamente, non è un pregio, ma non è qualcosa di cui ci si debba vergognare, non è un vizio, una degradazione e neppure può essere definita una malattia; noi la consideriamo come una deviazione delle funzioni sessuali , provocata da un certo blocco dello sviluppo sessuale. Molte persone stimabilissime, in epoca antica e moderna, sono state omosessuali, tra queste molti tra gli uomini più grandi (Platone, Michelangelo, Leonardo da Vinci, ecc...): è una grande ingiustizia perseguitare l'omosessualità come un reato, ed è anche una crudeltà...
Chiedendomi se posso aiutarLa, evidentemente vuol sapere se posso eliminare l'omosessualità, e mettere al suo posto la normale eterosessualità. La risposta è, come tesi generale, che non possiamo promettere niente del genere, in un certo numero di casi si riesce a sviluppare i germi latenti delle tendenze eterosessuali, presenti in tutti gli omosessuali; nella maggioranza dei casi, questo non è più possibile...
Altra questione è quella di ciò che può raggiungere un analisi nel caso di suo figlio. Se è infelice, nevrotico, dilaniato da dubbi, inibito nei suoi rapporti personali, in tal caso un analisi può arrecargli l'armonia, la pace psichica e una piena capacità di lavoro, indipendentemente dal fatto se rimanga omosessuale oppure cambi. "
(Lettera ad una madre americana, pubblicata in "American Journal od Psychiatry, n. 108, 1958, p. 258)

Come si vede da questa lettera Freud considera l'omosessualità dovuta ad un blocco del complesso edipico, ma, non ne conclude che l'omosessualità sia una malattia, anzi, dice esplicitamente che non lo è, e che un ragazzo omosessuale dovrebbe sottoporsi a psicoterapia solo se nevrotico, cioè se non accetta la sua omosessualità. Aggiungiamo un’altra citazione, dove risulta che Freud non riteneva l’omosessualità curabile, e diceva anzi che le probabilità di far diventare un omosessuale eterosessuale erano le stesse di far diventare un eterosessuale omosessuale! Leggiamo il testo:

Il portare ad una rimozione dell’inversione genitale, altrimenti detta omosessualità, non è mai una cosa semplice. Ho scoperto piuttosto che il successo è possibile soltanto in circostante specialmente favorevoli, e che, qualora pure tali circostanze siano presenti, esso consiste essenzialmente nel poter aprire alle persone esclusivamente omosessuali la strada, finora ostruita, verso il sesso opposto, al fine di stabilire le loro piene funzioni bisessuali. Dopo di che sta a loro scegliere se desiderano abbandonare l’altra strada, bandita dalla società, e in alcuni casi individuali si sono comportati in tal modo. Si deve ricordare che anche nella sessualità normale esiste una limitazione nella scelta dell’oggetto; in genere intraprendere la conversione di un omosessuale pienamente sviluppato in eterosessuale non è più promettente dell’operazione opposta, a parte il fatto che, per buoni motivi pratici, quest’ultima non viene mai pensata. Di regola, l’omosessuale non può rinunciare ai propri oggetti di piacere e non si può convincerlo che, se si rivolgesse all’altro oggetto, ritroverebbe altrove il piacere cui ha rinunciato. Se mai un omosessuale si sottopone a terapia, ciò dipende dalla pressione dalla pressione di motivi esterni, quali gli svantaggi sociali o i pericoli che attaccano la sua scelta oggettuale, e tali componenti nell’istinto di auto-consevazione dimostrano di essere troppo deboli nella lotta contro gli impulsi sessuali” (Sigmund Freud, The Psychogenesis of a Case of Homosexuality in a Woman, 1920, in The Standard Edition of the Complete Psychological Works of Sigmund Freud, vol. 18, trans, and ed. James Strachey (London: Hogarth Press, 1955), p. 129

Per Freud tentare di convertire un omosessuale in etero ha le stesse probabilità di riuscita della conversione di un etero in omosessuale, e che gli omosessuali che vanno a far terapia lo fanno solo spinti dall’omofobia della società. Considerato che Freud morì nel 1939, la sua posizione è incredibilmente moderna.



Un altro aspetto che non depone a favore di Polymetis riguarda le gratuite accuse che ci rivolge. Secondo il suo pensiero, poco sereno, noi saremmo degli omofobici”



No, non lo credo io, è noto alla comunità gay. Un importante filosofo gay, Stefano Bolognini, ha pubblicato nel suo sito delle interessanti pagine sull’omofobia tra i TdG:
http://www.stefanobolognini.it/484/tra-geova-e-sodoma
http://www.stefanobolognini.it/227/geova-ga
Suppongo che anche lui abbia ricevuto delle molestie da bambino…


“La posizione dei testimoni di Geova è ben descritta nelle nostre pubblicazioni ufficiali e lasciatemelo dire, il parere di Polymetis e di quelli come lui non ci interessa affatto. “



Quelli come me? E chi sarebbero quelli come me? Quelli antichisti con due lauree?
Ma certo che noi, intendevate dire che un parere di un gay non vi interessa… probabilmente la stessa cosa la dicevano i maschilisti il secolo scorso quando le donne difendevano il loro diritto all’uguaglianza: “sono donne, delle femministe, non ci interessa il loro parere…”
Vedete cari amici, trovo veramente ridicolo e infantile giudicare i parere filologici di una persona sulla base del tuo orientamento sessuale e non delle sue competenze filologiche o delle sue argomentazioni.


“La nuova moralità la lasciamo a loro, noi crediamo al sano insegnamento della Bibbia, parola di Dio.”



Finora tutti i vostri tentativi di dimostrare che la Bibbia parli in qualche suo punto dell’omosessualità sono naufragati; su qualsiasi versetto citabile, e cioè solitamente (Gn 19, Lv 18, 22; Lv 20,13; Rm 1,21-27; 1Cor 6, 9-10; 1Ti 1, 8-10) s’è già mostrato come voi non capiate nulla di quello che vi illudete di leggere a causa della vostra ignoranza storica. Ma, se vi servono ancora dei chiarimenti, sarò felice di seppellirvi con tutta la letteratura storico-critica e filologica per qualsiasi versetto vogliate tirare fuori per l’ennesimo inutile vostro tentativo. In particolare ho già avuto modo di demolire tutti i tentativi di usare questi versetti in chiave omosessuale rispondendo al post di csssstrinakria del 09/01/2011 22.37 in cui venivano elencati. Chiunque voglia rinfrescarsi la memoria vada a leggere le mie risposte, riportate in vari forum.


“Difensore estremo di una ipocrisia senza limiti, vilipendio alla filosofia patristica. Più che un dotto patrista a me pare un dotto biliare pronto a sprigionare materia giallo verde.



“Dotto patrista” non vuol dire niente, semmai si può essere un “dotto patrologo”, ma io non sono un patrologo, sono uno storico della filosofia antica e tardo-antica.


“uesta loro missione è giustificata dai loro laconici commenti che hanno tutti lo stesso sapore: "Il forum Domande e Risposte non è accessibile, pertanto Polymetis ha fatto bene ad usare altri strumenti di diffusione".
Innanzitutto questo non corrisponde al vero. Il forum è sì di sola lettura ma chiunque può vedersi pubblicate le proprie argomentazioni o dissertazioni di sorta inviando una e.mail.
Oltre a ciò qualsiasi informazione di interesse collettivo ricevuta anche attraverso questo mezzo di comunicazione sarà sempre pubblicata. A conferma di quanto affermo, la presenza di commenti anche critici di Polymetis, di Mario70 ed altri utenti smentiscono quanto da loro stesso affermato.”


Questa è una sciocchezza. Se voi pubblicaste automaticamente tutto ciò che vi inviano via mail tanto varrebbe lasciare il forum aperto. E invece no: voi selezionate quello che pubblicare e quello che non volete pubblicare in base al vostro opinabilissimo giudizio, e dunque, da capo, il forum non è libero. Le mie mail di questo dibattito inoltre non sono state pubblicate sul vostro forum, semmai voi avete tentato in varie occasioni, facendo dei pasticci, di riassumere le mie argomentazioni per poi rispondere ad esse. Ma purtroppo non sieste in grado neppure di capirle, come il buon Delemme, a cui per tre volte ho dovuto scrivere che non stavo solo negando che esistesse la parola “omosessuale” bensì stavo affermando che non esiste il “concetto” di omosessuale tout court, in quanto non esisteva prima dell’Ottocento la categoria di “orientamento sessuale”.


“Nessun attacco personale ai gusti sessuali di Polymetis, Filippo ha semplicemente evidenziato l'incoerenza di questo anonimo cattolico che non perde occasione per criticare i testimoni di Geova e beffeggiare la Parola di Dio. Polymetis, in evidente contraddizione con se stesso e con la sua chiesa afferma che il metro di paragone è la traditio e noi prendiamo atto di questo.”



Purtroppo csssstrinakria non ha capito niente di come funziona il magistero cattolico, sicché non sa che il cattolico non è tenuto all’obbedienza di qualsiasi tipo di magistero, bensì solo del magistero ordinario universale e di quello straordinario. Ma esistono vari altri tipi di pronunciamento magisteriale, ad esempio quello che vediamo nel Catechismo, e che non rientrano nella categoria del magistero infallibile e dunque possono essere contraddetti, come infatti una moltitudine di teologi fa su qualsiasi argomento non coperto da infallibilità.
Quanto alla Traditio, è verissimo che è il metro di paragone, il problema è che la Traditio, esattamente come la Bibbia, essendosi formata nel mondo antico, non sa niente degli omosessuali o di che cosa sia l’omosessualità, essendo l’omosessualità una categoria concettuale con circa 200 anni. La tradizione conosce la figura del sodomita, cioè dell’uomo che va a letto con altri uomini, ma non sa che sia un omosessuale, e crede che sia un etero che per depravazione personale si dà al sesso con altri maschi andando contro la propria natura “eterosessuale”.


“Mentre assistiamo alla condanna papale dell'omosessualità, la chiesa di Polymetis, santa e peccatrice, annovera questa deviazione fra le "inclinazioni disordinate". “



Ma io non nego che esista una condanna papale dell’omosessualità, nego solo che abbia una qualsivoglia rilevanza, perché secondo il magistero cattolico il papa è infallibile solo qualora sfrutti la prerogativa di definire dogmaticamente un argomento in materia di fede e di morale pronunciandosi ex cathedra Petri. Sicché non è il papa ad essere infallibile, bensì, come spiega il Concilio Vaticano primo, alcuni atti del papa sono infallibili. Ma tra questi atti non rientra per ora la condanna dell’omosessualità, sicché si può essere cattolici e gay senza incorrere in scomuniche. Un parere non infallibile infatti può anche cambiare, e la storia conosce papi che sono stati dichiarati eretici, o durante la loro vita (come nella controversia dei 3 capitoli), o dopo la loro morte (come Giovanni XII, la puttana di Avignone). Sicché che esista una condanna papale di qualcosa al cattolico informato di come funzioni il magistero non importa assolutamente nulla, se questa condanna non è infallibile ovviamente. Il papa ha infatti la prerogativa di fare dichiarazioni infallibili, ma è una prerogativa che bisogna dichiarare di stare usando, e che viene usata infatti molto raramente, perché poi non si torna indietro.


“La Bibbia indica chiaramente che chi pratica l'omosessualità non può considerarsi cristiano,”



Nella Bibbia non si troverà mai alcuna allusione all’omosessualità o alla parola omosessuale. Alcune Bibbie un tantino scientificamente scadenti rendono con “omosessuale” il termine arsenokoites in 1Cor 6, 9-10, ma la traduzione è impropria, perché nel mondo antico non esiste il concetto di orientamento sessuale, e dunque il termine non indica l’omosessuale ma bensì chi va a letto con degli uomini in modo depravato, senza specificare se sia omosessuale (categoria sconosciuta allora). E’ tanto vero che il termine non si riferisce specificatamente all’omosessualità che esso è, nella letteratura greca, anche usato per indicare un rapporto vizioso tra un uomo e una donna, ad esempio nel Penitenziale di Giovanni il Digiunatore, patriarca di Costantinopoli nel VI secolo (PG 83, 1895a).


“al limite si può considerare cattolico apostolico romano e Polymetis si considera un buon cattolico apostolico romano peccatore e santo.



Tutti siamo peccatori, ma non mi ritengo certo un peccatore per l’omosessualità, al pari dell’eterosessualità infatti la pratica di uno di questi due orientamenti non è peccaminosa. Esiste un modo virtuoso per avere una vita sessuale omosessuale, esattamente come esiste un modo vizioso per averla, e lo stesso vale per l’eterosessualità.


“Se vogliamo dare credito alle voci che lo vogliono fuggito da un baraccone di zingari dove, secondo i bene informati, si sarebbe esibito come fenomeno vivente”



Potrei sapere dove hai sentito queste voci? Vorrei fare una denuncia alla polizia postale scoperta la fonte della calunnia.

Ad maiora
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
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