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Ultimo Aggiornamento: 29/03/2011 19:54
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Accuse vecchie e accuse nuove: esegesi di un recente testo di
csssstrinakria arcicensore il quale non ha capito nulla di un documento della Congregazione per il culto e, ancora una volta, si illude che attaccarmi sul privato faccia crescere le sue quotazioni.


Le direttive del papa ex cathedra e il Nome di Dio

Dell'infallibilità del papa se ne parla spesso. Come le dottrine della chiesa cattolica di fattura umana Trinità; Maria Madre di Dio; Assunzione di Maria, si tratta di un dogma o di un princìpio fondamentale della chiesa cattolica. Che poi il dogma sia il risultato di convinzioni umane e filosofiche, per la chiesa nulla cambia, si tratta sempre di affermazioni che derivano da una rivelazione di Dio.
I dubbi sono legittimi, conoscendo i retroscena di alcuni dogmi diventati dottrine fondamentali della chiesa cattolica. Più che rivelazione di Dio è giusto parlare di altro.
Filippo ha presentato un documento del papa che obbliga nella liturgia e non solo, la sostituzione del Tetragramma YHWH, Sacro nome di Dio.
Chi ha letto il documento ha capito che la chiesa sotto l'influenza della "tradizione" ha preferito cancellare del tutto il Nome di Dio sostituendolo con altri che fanno riferimento a Gesù.
Si certo, il solito cattolico che non riconosce i cattolici ed è alla ricerca della sua chiesa, promotore di discussioni chilometriche capziose e senza materia grigia, è pienamente d'accordo su questa sostituzione. Non mi meravigliano i commenti di alcuni forumisti che lo ringraziano per aver "chiarito il punto" smascherando i testimoni di Geova accusati di aver manipolato questo documento.
Innanzitutto permettetemi dire che questa gente, sempre in malafede, non ha capito nulla, continua a non capire nulla e scrive a vanvera. Se il loro idolo è questo, non discuto la scelta ma si abbia la decenza di starsene zitti, poi, ognuno sceglie i modelli che si merita.

Notiamo che il documento a cui si fa riferimento è di una ipocrisia macroscopica, si afferma infatti che "Riguardo al Nome di Dio i traduttori devono usare la più grande fedeltà e rispetto".
Per il papa e i cattolici la fedeltà e il rispetto si sposano con l' ELIMINAZIONE del Sacro Nome di Dio dalla liturgia. Sacro Nome che DIO SI È DATO.
Naturalmente non condividiamo le argomentazioni e le scelte dell'ordine papalino anche perché l'intenzione è quella di togliere a Dio (YHWH il Padre) per dare a Cristo (Signore il Figlio). Lo si nota da questo passaggio della lettera: "L'attribuzione di questo titolo a Cristo Risorto corrisponde esattamente alla proclamazione della sua divinità". È chiaro l'intento del papa a favore del dogma Dio=Gesù col chiaro intento di identificare il Padre con il Figlio e di esaltare la divinità di Cristo.
Ed è chiara l'argomentazione di quel venditore di parole che afferma cose mai provate. Per lui è una moda e una malsana abitudine aver usato il Sacro Nome di Dio, pertanto trova le parole del papa pane per i suoi denti (quando però il papa lo bacchetta su l'omosessualità, il papa non rappresenta la chiesa... e lui se ne frega).
Lascio all'oblio le farneticazioni offensive sul Sacro Nome di Dio pronunciate da questo cattolico del comodo, stendendo un velo pietoso su coloro che si lasciano abbindolare da individui del genere.




A csssstrinakria arcicensore



“Dell'infallibilità del papa se ne parla spesso. Come le dottrine della chiesa cattolica di fattura umana Trinità; Maria Madre di Dio; Assunzione di Maria, si tratta di un dogma o di un princìpio fondamentale della chiesa cattolica. Che poi il dogma sia il risultato di convinzioni umane e filosofiche, per la chiesa nulla cambia, si tratta sempre di affermazioni che derivano da una rivelazione di Dio. “



Il documento che citi non ha nulla a che vedere con l’infallibilità papale. Per essere rigorosi non è il papa ad essere infallibile, bensì alcuni atti del papa sono infallibili, qualora egli decida di promulgare un dogma ex cathedra. Questo documento non rientra nel novero delle definizioni di fede promulgate ex cathedra dal papa, e dunque non c’entra nulla con l’infallibilità papale, in sé esso è perfettamente criticabile e suscettibile di errore. Noi non siamo come i TdG, possiamo parlar male finché vogliamo dei documenti del magistero se non sono infallibili, e infatti alcuni cattolici non hanno gradito quel documento e l’hanno criticato. Questo fa parte della libertà dei cattolici, e non è incoerente col cattolicesimo, perché è il cattolicesimo stesso a dire che il papa può essere criticato qualora non promulghi dogmi ex cathedra, anzi, la storia conosce addirittura dei papi che sono stati dichiarati eretici. Sicché questo documento sul Nome divino non deriva da una rivelazione di Dio.


“Filippo ha presentato un documento del papa che obbliga nella liturgia e non solo, la sostituzione del Tetragramma YHWH, Sacro nome di Dio.”



Non hai capito niente, e neppure sai leggere. Il documento non è del papa ma della Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei Sacramenti, e il papa in questo caso non l’ha né scritto né tanto meno firmato. Certo il documento inizia dicendo che esso esprime la direttiva del papa, cioè che è stato composto su sua istruzione, ma questo non lo rende un “documento del papa”. La vostra imprecisione canonistica fa trascolare.
Inoltre, l’obbligo di non utilizzare il nome divino riguarda precisamente solo la liturgia e dunque anche le traduzioni liturgiche, ma sono esenti dall’obbligo le altre Bibbie che non siano destinate alle liturgia (ad es. la Bibbia di Gerusalemme originale nell’edizione francese).


“Chi ha letto il documento ha capito che la chiesa sotto l'influenza della "tradizione" ha preferito cancellare del tutto il Nome di Dio sostituendolo con altri che fanno riferimento a Gesù. “



Tutto è Tradizione, anche il Nuovo Testamento stesso è tradizione, a meno che tu non mi spieghi altrimenti in quale libro della Bibbia hai letto quali sono i libri della Bibbia. Il fatto che tu sappia che i Vangeli sono 4, cioè Marco Luca Matteo e Giovanni, e che quando stampi i Vangeli non devi accludere quello che Tommaso, da dove l’hai ricavato? Nella Bibbia non sta scritto. Esso è un dato tràdito (cioè trasmesso), che fa parte della Tradizione della mia Chiesa.
Similmente, la tradizione della Chiesa, la stessa che ha creato il NT (giacché pur esistendo i singoli libri che formano il nostro canone, non è mai esistito il canone attuale fino al IV secolo), la stessa Chiesa che ha creato il NT dicevo, sin dall’epoca apostolica, non ha mai usato il Nome divino, e prova ne fa anche il NT, che, tranne che nelle vostre fantasie editoriali, non riporta mai il tetragramma. Sicché il magistero attuale non fa che riproporre la fede della Chiesa delle origini, e quella che era la pratica apostolica attestata dal NT, quando dice che il nome non va usato nella liturgia, visto che, come traspare dal NT, neppure la Chiesa antica lo usava mai.


“Si certo, il solito cattolico che non riconosce i cattolici ed è alla ricerca della sua chiesa,”



Non riconosco i cattolici? E perché mai? Che falsità. E’ un problema della vostra provinciale e monolitica fede il fatto che tutti i documenti del vostro magistero vi vincolino in ugual modo e dunque contestare quello che dice il vostro straccio stampato, la vostra Torre di Guardia, equivale a contestare e disconoscere i TdG tout court. In casa cattolica non è così. Documenti del magistero vari hanno diversi gradi di infallibilità, e dunque non obbligano tutti i pari grado o a volte non obbligano per nulla (ad es. l’ultimo libro del papa su Gesù fu un atto squisitamente privato, pur provenendo dal papa, e dunque non un atto di magistero). Sicché non riconoscere alcuni documenti del magistero cattolico è perfettamente cattolico, perché proprio il magistero cattolico, quello infallibile, dice che non tutti i suoi documenti sono infallibili. La vostra difficoltà a farvi entrare in testa questo concetto è indicativa della situazione di conformismo mentale in cui vi trovate.


“Notiamo che il documento a cui si fa riferimento è di una ipocrisia macroscopica, si afferma infatti che "Riguardo al Nome di Dio i traduttori devono usare la più grande fedeltà e rispetto".
Per il papa e i cattolici la fedeltà e il rispetto si sposano con l' ELIMINAZIONE del Sacro Nome di Dio dalla liturgia. Sacro Nome che DIO SI È DATO. “



E’ esattamente così, ma evidentemente ai TdG il punto non è chiaro. La sostituzione del tetragramma con altro, sin dai tempi in cui questa prassi fu adottata dall’ebraismo, non è dettata dalla mancanza di rispetto del nome di Dio, ma, al contrario, dal rispetto per questo nome. Poiché gli Ebrei credevano che questo nome fosse troppo sacro per lo più non lo inserivano nelle traduzioni, e soprattutto non lo traducevano. Il Nome per gli Ebrei è così sacro che va preservato da orecchie profane e da labbra profane, e per questo, nelle traduzioni, non era da loro inserito, e meno che meno tradotto. A mostrare mancanza verso la santità del Nome sono semmai i TdG visto che l’hanno sostituito ovunque con una deformazione medievale, lo sgorbio “Geova”, una deformazione del nome divino dalla pronuncia bastarda ed ibrida. La volontà di non usare il nome per la mentalità ebraica e di questo documento della Congregazione sta proprio nel fatto che non va usato perché troppo sacro. E’ dunque il contrario del movente che i TdG immaginano: la Congregazione non lo vuole togliere dalla liturgia perché non tiene in conto il nome, ma, al contrario, proprio perché lo tiene in gran conto, pensa che diverrebbe abusato e desacralizzato nell’utilizzo vernacolare continuo. Per questo motivo ancora oggi gli Ebrei se traducono la Torah in italiano non trascrivono il tetragramma, ma lo rendono con Signore. SI prenda la traduzione ebraica di rav. Di Segni, che ovviamente non riporta il tetragramma. Pensate che questo grande rabbini abbia omesso il tetragramma perché non lo considera importante? Al contrario, l’ha omesso proprio perché lo considera troppo importante perché venga usato. Sono i TdG quelli ad aver perso la dimensione della sacralità del nome, non gli Ebrei ed i cattolici! Tra i TdG infatti il nome Geova è identico al nome Antonio, viene pronunciato con altrettanta facilità e frequenta, in qualsiasi discussione. Così facendo dimostrano solo d’essere ad anni luce della fede della Chiesa antica che invece, proprio perché come tutti gli Ebrei venerava il tetragramma, non lo pronunciava mai, e infatti Gesù stesso ricorre a varie perifrasi per evitare di pronunciarlo. Davanti al sinedrio ad esempio dice “vedrete il figlio dell’uomo alla destra della Potenza”, dove al posto di “Potenza” nel versetto antico-testamentario che stava citando c’era YHWH.
Le parole della Congregazione infatti, dopo aver parlato del rispetto per il nome che si manifesta nell’ometterlo nelle traduzione, citano come testimonianza di un rispetto manifestato nello stesso modo la millenaria pratica giudaica, attestata dalla Bibbia dei LXX, di sostituire il Nome Divino con kyrios, e tale prassi è identica a quanto avviene, fino a prova contraria, nella Chiesa antica, visto che non c’è un solo documento neotestamentario o dei Padri apologisti che conservi il tetragramma. E urlare al complotto che l’avrebbe cancellato vi servirà a poco, ciò che conta è che fino a prova contraria sarà filologicamente più corretto sostenere che non v’è prova che la prassi della Chiesa antica contemplasse l’uso del tetragramma.


“"L'attribuzione di questo titolo a Cristo Risorto corrisponde esattamente alla proclamazione della sua divinità". È chiaro l'intento del papa a favore del dogma Dio=Gesù col chiaro intento di identificare il Padre con il Figlio e di esaltare la divinità di Cristo. “



Il papa non vuole identificare il Padre col Figlio, perché se così avesse voluto sarebbe un eretico modalista. Sappiamo che voi TdG non avete mai capito nulla della Trinità, ma, per favore, non mettete in bocca a questo papa idee eretiche. Per noi cattolici il Padre ed il Figlio sono lo stesso Dio, non la stessa persona, e dunque non si identificano se non sul piano della sostanza. Il documento ha scritto altro, e cioè che nel Nuovo Testamento vengono applicati a Gesù versetti che nell’Antico Testamento erano riferiti a Dio Padre e nei quali era presente il tetragramma. Se questo è stato possibile, argomenta il documento, è perché nella versione greca dell’AT da cui citavano gli autori del Nuovo Testamento non c’era YHWH, ma semplicemente l’ambiguo kyrios, ed è stato proprio questo ambiguo kyrios, molto più riferibile ad entrambe le persone che YHWH, a permettere questa sovrapposizione di versetti in origine riferiti al Padre ed ora invece nel NT attribuiti al Figlio. Questo processo è ben noto agli esegeti. Cito per brevitas uno stralcio scansionato dal prof. Sean M. McDonough, che si occupa di un passo dell’epistola ai Romani oscenamente interpolato dai TdG col tetragramma per scippare il riferimento di questo versetto al Figlio e attribuirlo al Padre, quando invece Paolo cita un versetto di Gioele che aveva il tetragramma in Ebraico attribuendolo a Gesù quale Signore.




Sean M. McDonough, YHWH at Patmos: Rev. 1:4 in its Hellenistic and early Jewish setting, Tübingen, 1999


“Per lui è una moda e una malsana abitudine aver usato il Sacro Nome di Dio, pertanto trova le parole del papa pane per i suoi denti (quando però il papa lo bacchetta su l'omosessualità, il papa non rappresenta la chiesa... e lui se ne frega).



Non c’è alcuna incoerenza in questo perché neppure di questo documento, che tra l’altro non è del papa, ho detto che “rappresenta la Chiesa”. Ho forse detto che i cattolici devono essere d’accordo con questo documento, o che esso rappresenti “la Chiesa”? No, ho semplicemente detto che io, personalmente, sono d’accordo. Infantile poi semmai è che in questo forum, che si chiama “domande e risposte”, i suoi moderatori non siano mai capaci di entrare nel merito delle mie argomentazioni e sono solo capaci di insultare e di condurre attacchi ad personam basati sui miei gusti sessuali, attacchi che non hanno alcuna attinenza col tema della discussione e che mostrano la totale mancanza di argomentazioni di csssstrinakria arcicensore, il quale non è in grado di dire alcunché nel merito dei miei rilievi filologici.


“Lascio all'oblio le farneticazioni offensive sul Sacro Nome di Dio pronunciate da questo cattolico del comodo”



Perché cattolico “di comodo”? Ogni vostro tentativo di mostrare una incompatibilità tra cattolicesimo e omosessualità è già stato demolito, e s’è dimostrato altresì che la vostra incomprensione deriva dall’incapacità di distinguere tra i livelli del magistero cattolico, sicché, poiché siete abituati dall’ambiente geovista a prendere per oro colato tutto ciò che proviene dal gotha brooklyniano, non sapete nulla della distinzione in casa cattolica tra documenti fallibili e documenti infallibili del magistero, distinzione affermata dal magistero stesso.


“ stendendo un velo pietoso su coloro che si lasciano abbindolare da individui del genere. “



Sì, “individui del genere”… è tipico dei TdG, quando devono discutere di filologia, preoccuparsi con chi vada a letto una persona invece di stabilire le sue competenze filologiche ed in che ateneo abbia conseguito i suoi titoli… Ecco perché i TdG sono lo zimbello del mondo accademico a causa delle loro astoriche idee sulla Bibbia, anzi, questo è il motivo per cui per il mondo accademico non esistono proprio: non sanno nulla di come valutare uno studioso, e si fanno prendere per i fondelli da qualunque dilettante americano, compreso il dilettante, digiuno di ebraico e greco, che fondò la loro religione e scambiava la sua ignoranza filologica per sapienza biblica.

Ad maiora
[Modificato da Polymetis 08/03/2011 21:33]
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
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