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reincarnazione e cristianesimo

Ultimo Aggiornamento: 05/02/2012 17:03
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Reincarnazione e Cristianesimo possono andare d'accordo?

Il pensiero della reincarnazione - che viviamo non una sola ma molte vite sulla terra, interrotte da "soste" in un mondo ultraterreno - sta prendendo sempre più piede nel mondo occidentale. In Italia è ancora frainteso sotto molti aspetti, perché la forte tradizione cattolica afferma l'assoluta verità della dottrina cristiana cattolica, sconsigliando ai cristiani cattolici di affidarsi a ciò che viene considerata una dottrina lontana dalla nostra mentalità, adatta soltanto alle culture orientali.

Ciò nonostante, anche in Italia molte persone, e non soltanto giovani, come spesso si dice, si sentono attratti dall'idea della reincarnazione. Per loro essa sembra il naturale sviluppo di un disegno divino, che non ammette ingiustizie e trattamenti di preferenza da parte della Divinità.

Oggi il pensiero della reincarnazione non si limita a comprendere i fedeli del buddhismo o di altri credi orientali. Infatti, attraverso lo studio diretto del buddhismo, nonché di altre fonti, vediamo come in realtà è forte ed armoniosa la base di questa teoria affermativa del principio della vita e della giustizia, quando essa viene spogliata dalle ovvie interpolazioni umane che troviamo in ogni religione. Si scopre anche come la teoria della reincarnazione si possa allineare serenamente con l'insegnamento d'amore di Gesù Cristo, più di quanto sia il caso dei molti dogmi creati dagli uomini nel corso della storia bimilennaria del cristianesimo. Così vediamo che il pensiero della reincarnazione oggi sta portando una ventata di novità e di speranza sempre più forte nelle società occidentali.

Molti non sanno che all'inizio anche il cristianesimo andava d'accordo con questo pensiero, e che comunque la reincarnazione è da sempre oggetto di innumerevoli infervorate discussioni tra i teologi. Origine (ca. 185-254), uno dei padri della Chiesa, dichiarava l'esistenza precedente delle anime. Gli sembrava la conseguenza logica della dottrina dell'immortalità. Ed Origine non riusciva a trattenere l'irritazione provocata in lui dalle idee dei suoi contemporanei riguardanti il giorno del giudizio e la resurrezione dei morti, concetti per lui inaccettabili. Nonostante circostanze poco corrette intorno al Concilio di Costantinopoli del 553, l'apparente condanna dell'insegnamento della reincarnazione ed altri insegnamenti di Origine è stata comunemente accettata dalla Chiesa. Ma in realtà la decisione del Quinto Concilio Ecumenico (Secondo Concilio di Costantinopoli) che doveva ratificare la condanna, è da ritenersi non valida - poiché non fu presente alcun rappresentante di Roma. Papa Vigilio era a Costantinopoli, ma si rifiutò di partecipare al Concilio. Infatti, dopo egli protestò veementemente contro le decisioni dello stesso. Chi in realtà decise che il Concilio dovesse ritenersi valido, fu l'imperatore Giustiniano, che aveva tenuto Papa Vigilio prigioniero per parecchi anni per fare i comodi propri. Quindi, tecnicamente, ancora oggi nulla impedisce alla Chiesa di rivalutare gli insegnamenti di Origine. (Fonte: Catholic Encyclopedia, edizione del 1913, IV, pagg. 308-9; XI, pag. 311.)

In Europa del Nord il pensiero della reincarnazione è largamente accettata. Anche se i cittadini dei Paesi nordici sono cristiani di base (con una vasta maggioranza di protestanti), molti tra essi non vedono screzi tra la fede in Dio Padre/Madre e il concetto delle continue rinascite sulla terra per imparare, crescere spiritualmente e compensare torti dovuti e subiti. A molti, moltissimi, sembra più giusto un tale ordine universale, che non l'idea che l'uomo nasca una sola volta, ricco o povero come capiti, nell'estremo Oriente o in una capitale occidentale.

Il libro "Verso la Luce" ci pone le seguenti considerazioni sulla giustizia di Dio:

Quale Dio è il più giusto?

Colui che giudica lo spirito umano dopo una sola breve vita sulla terra; che pretende cieca ubbidienza e fede senza comprensione; che attraverso i suoi inviati pretende che la vera fede debba essere diffusa con la spada; che rende la guerra sacra; che si pone come supremo signore della guerra dell'una, dell'altra o di tutte le parti, lottando quindi contro se stesso; che preferisce un popolo fra tutti, chamandolo il suo

oppure:

Colui che dà agli uomini il necessario numero di vite sulla terra per far maturare il loro spirito e vincere il potere delle tenebre; che non costringe nessuno alla cieca ubbidienza ed alla cieca fede in base a dogmi formulati dagli uomini; che, attraverso i suoi inviati, perpetuamente ammonisce gli uomini: non dovete uccidere, non dovete prendere con violenza, non rubare e non saccheggiare; che con dolore avverte lo sguardo dagli uomini, quando essi conducono guerre cruente; che non sceglie un popolo solo ma dice: tutti gli uomini sono uguali per me, tutti sono ugualmente vicini al mio cuore paterno?


Sta a noi scegliere. Che pensare di tali affermazioni? Che credere? Come riuscire a trovare la verità?

L'uomo ha ricevuto un dono da Dio: la vita spirituale. E' la vita spirituale che ci distingue dagli altri esseri viventi su questo pianeta. Ed è la vita spirituale che ci dà l'intelligenza per poter rispondere alle domande che ci poniamo, a tutti i nostri perché - la vita spirituale in collaborazione con un altro elemento vitale: la coscienza.

Attraverso la coscienza possiamo raggiungere la verità, perché la coscienza è il parametro che ci permette di distinguere tra l'ordine e la confusione. Attenzione, però: spesso la coscienza ci dice cose che sono contrarie a ciò che credevamo essere la verità - fino al momento in cui ci mettiamo in testa di voler trovare la risposta una volta per sempre, seguendo l'iter dell'obiettività. Saper seguire la coscienza può essere arduo, comporta un lavoro di pensiero e di spietata onestà verso sé stessi, che non sempre l'essere umano è disposto ad intraprendere. A volte è più facile e comodo seguire i sentieri già battuti.

Così finiamo per continuare per quei sentieri battuti. Finché non ci succede una cosa grave. Forse muore una persona amata, e non comprendiamo il senso di questa perdita. O ci ammaliamo gravemente, e ci capita perfino di arrabbiarci con Dio, perché pensiamo di non meritarci questa malattia... ignari che Dio non c'entra nulla con la malattia e con la morte - sono cose che non fanno parte della Sua natura.

In tali momenti qualcuno perde la fede, e qualcuno vede rafforzarsi la fede. Ma tutti si sentono persi davanti a fatti incomprensibili, che il cristianesimo non sa spiegare. Non ci soddisfa la consolazione del Paradiso, e il Giorno del Giudizio ci lascia indifferenti. Ci soddisfa ancora meno l'affermazione che Dio è mistero, e che solo Lui sa, perché queste cose devono succedere. Che Dio è mai questo, che cela la Verità per gli uomini, le sue creature?

Le domande si ripresentano, più incalzanti che mai: Perché la vita di questa persona doveva essere così breve? Andrà in Paradiso? O in Inferno... Potrebbe magari rinascere; Dio potrebbe fare in modo che rinasca tra noi... La resurrezione della carne è scartata in partenza dalla persona intelligente, come è giusto che sia: la materia terrena, il nostro corpo fisico incluso, obbedisce alle leggi naturali, che Dio non viola mai. Questo ci lascia con la possibilità della rinascita dello spirito - in un altro corpo, in un altro momento. Oppure con il Nulla, con il freddo credo (sì, anche questo è un credo!) degli agnostici, secondo cui Dio non esiste, la vita è soltanto quella che si svolge sulla Terra, e dopo la morte - nulla più. Bella soddisfazione, dopo tutta questa fatica...

"Dio, perché mi hai fatto questo?" Questa domanda disperata si sente di frequente pronunciare da chi è in preda alla confusione determinata proprio dai dogmi cristiani.

Non è Dio che compie le ingiustizie della vita terrena. Non è Dio che decide di "portarsi via" una persona amata da noi. Non è Dio che ci manda le malattie e le sofferenze. Se Dio è Amore, è facile arrivare a queste conclusioni.

Soprattutto nel mondo cattolico il concetto di "offrire la propria sofferenza a Dio" è molto diffuso. Così pare avere più senso la sofferenza. Per alcuni. Altri si amareggiano e non comprendono. Perché mai dobbiamo soffrire - pare che Dio ne abbia piacere?

Gesù soffrì sulla croce, d'accordo, ma io sono un semplice essere umano: perché devo soffrire io? Che posso mai offrire a Dio, io?

Questo è la coscienza che si ribella, e giustamente. Non c'è nulla di logico nel concetto di offrire la sofferenza a Dio. Dio non è contento, quando noi soffriamo. Se vogliamo offrire a Dio qualcosa di veramente prezioso, ci sono delle validissime alternative: offriamogli la nostra sincerità, la nostra curiosità di voler sapere la verità, la nostra voglia di conoscerLo meglio. Non dobbiamo avere paura di domandargli aiuto per comprendere. E' importante cominciare questo lavoro di avvicinamento alla comprensione. E' un lavoro che ci porterà lontano, molto lontano, e che ci darà gioie impensate - perché non c'è nulla di più soddisfacente che raggiungere da soli la certezza della totale e pura Giustizia del nostro Dio e Padre.

"Cercate e troverete". Queste parole della Bibbia sono vere - ma è anche vero che chi non cerca non potrà mai trovare. Chi pensa che tutto ciò che di vero si possa trovare sia già stato trovato nel ambito religioso, si sbaglia. Come lo studioso scienziato non smetterà mai di cercare e di sviluppare le sue scoperte, così neanche il credente si deve fermare davanti alla religione già confezionata. Fra un anno o due lo scienziato avrà fatto nuove scoperte, e così anche lo studioso dell'ambito spirituale. L'uomo è in continua crescita, cento anni fa non riusciva a comprendere cose che oggi sembrano logiche, e fra cento anni si guarderà indietro ed osserverà incredulo le tenebre che circondavano il pensiero umano nell'anno 2000.

La reincarnazione è una delle possibilità da studiare con maggiore impegno. Non è soltanto un vago concetto di una lontana religione orientale. La reincarnazione potrebbe essere una delle Eterne Verità, tra le più fraintese e bistrattate.

E' una reale offerta alternativa all'Inferno e il Paradiso delle nostre antiche tradizioni cristiane, e andrebbe studiata un po' più a fondo sia dai credenti, sia dai teologi.


www.altrementi.com/reincarnazione.htm
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AVER PAURA DEL DIAVOLO E' UNO DEI MODI DI DUBITARE DI DIO ...
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