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il Cristianesimo e il suo sviluppo

Ultimo Aggiornamento: 07/01/2011 00:06
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Re: Re:
cavdna, 20/12/2010 0.28:

vi saluto in CRISTO SIGNORE

mia cara sorella "Luna Nuova." che scrivi :



R I S P O S T A

hai mai letto il testo di cui tenti di parlare???

estrapolo dal seguente indirizzo, che consiglio una attenta e proficua lettura:

www.vatican.va/news_services/liturgy/documents/ns_lit_doc_20000312_presentation-day-pardon...

Giovanni Paolo II, con un atto primaziale, confessa i peccati commessi dai cristiani nel corso dei secoli fino a oggi, nella coscienza che la Chiesa è un soggetto unico nella storia, " una mistica persona". La Chiesa è comunione di santi, ma c'è una solidarietà anche nel peccato tra tutte le componenti del Popolo di Dio: ministero petrino, episcopato, presbiterato, vita religiosa, laicato.

4. Questa liturgia, ricordando i peccati commessi, rende reale la domanda del perdono e apre la strada ad un impegno preso, oltre che davanti a Dio, anche davanti agli uomini: apre un cammino di conversione, di mutamento rispetto al passato.

Confessare i peccati nostri e di quelli che ci hanno preceduti è atto opportuno della Chiesa che da sempre ha saputo discernere le infedeltà dei suoi figli, ha saputo dire e fare la verità sui peccati commessi.

Come il popolo di Dio nell'Antico Testamento ha confessato il peccato del vitello d'oro e lo ha ricordato, e come la Chiesa nascente nel Nuovo Testamento confessa e ricorda il rinnegamento di Pietro senza nasconderlo o edulcorarlo, così la Chiesa oggi, attraverso il Successore di Pietro, nomina, dice, confessa gli errori dei cristiani di ogni tempo.

5. Il riferimento ad errori e peccati in una liturgia dev'essere aperto, capace di individuare la colpa; ma poiché i secoli trascorsi sono venti e i peccati sono molti, ci si deve accontentare di un linguaggio riassuntivo. È opportuno inoltre che tenga conto di ammissioni di colpa già fatte sia da Paolo VI sia, a più riprese, da Giovanni Paolo II nel suo pontificato.

Queste colpe si possono così riassumere:

a) Confessione dei peccati in generale (cf PAOLO VI, 4 gennaio 1964 al Calvario a Gerusalemme).

b) Confessione delle colpe nel servizio della verità (cf GIOVANNI PAOLO II, Promemoria Concistoro 7, 13 giugno 1994; "Tertio MillennioAdveniente" , 35).

c) Confessione dei peccati che hanno compromesso l'unità del Corpo di Cristo (Cf GIOVANNI PAOLO II, "Tertio Millennio Adveniente" , 34; "Ut Unum Sint", 34 e 82; Paderborn, 22 giugno 1996).

d) Confessione delle colpe nei rapporti con Israele (cf GIOVANNI PAOLO II, Mainz, 17 novembre 1980; Basilica Vaticana, 7 dicembre 1991; Commissione Rapporti con l'Ebraismo, "Noi ricordiamo" 4,16 marzo 1998).

e) Confessione delle colpe commesse con comportamenti contro l'amore, la pace, i diritti dei popoli, il rispetto delle culture e delle religioni (cf GIOVANNI PAOLO II, Assisi, 27 ottobre 1986; Santo Domingo, 13 ottobre 1992; Udienza generale, 21 ottobre 1992).

f) Confessione dei peccati che hanno ferito la dignità della donna e l'unità del genere umano (cf GIOVANNI PAOLO II, Saluto domenicale, 10 giugno 1995; Lettera alle donne, 29 giugno 1995).

g) Confessione dei peccati nel campo dei diritti fondamentali della persona (cf GIOVANNI PAOLO II, Yaoundé, 13 agosto 1985; Udienza generale, 3 giugno 1992).

Va detto con forza: la confessione dei peccati che il Papa fa si rivolge a Dio, che solo può rimettere i peccati, ma è fatta davanti agli uomini, ai quali non si possono nascondere le responsabilità dei cristiani.

6. Questa confessione non significa giudizio su coloro che ci hanno preceduto: il giudizio spetta solo a Dio e sarà manifestato nell'ultimo giorno. I cristiani di oggi non pensano di essere "migliori dei loro padri" (cf. l Re 19, 4), ma vogliono dire quali nella storia sono stati oggettivamente errori di comportamento rispetto al Vangelo e allo Spirito di Cristo. Per questo nella confessione si indicano in modo chiaro alcune mancanze storiche, ma non si giudicano né si nominano i responsabili. La confessione avviene nella solidarietà dei peccatori: i battezzati di oggi, infatti, si sentono legati ai battezzati di ieri. Non si giudicano i cristiani del passato, né si escludono circostanze attenuanti, ma ci si rammarica e si confessa il male perpetrato, facendoci carico delle mancanze commesse da chi ci ha preceduti.

7. Ponendo il culmine della confessione dei peccati nell'ambito della liturgia, Giovanni Paolo II vuole manifestare che questo atto procede unicamente da una dinamica interiore e ha come fine la purificazione della memoria, la riconciliazione tra cristiani e tra Chiesa e umanità.

La confessione dei peccati storici dei cristiani non intende tuttavia operare solo una purificazione della memoria: vuole essere anche un'occasione perché cambi la mentalità, la prospettiva di certi atteggiamenti ecclesiali, e perché emerga un insegnamento per il futuro, nella consapevolezza che i peccati del passato permangono come tentazione nell'oggi.


ovvero il Papa ha chiesto perdono per i peccati dei figli della CHIESA e non per i peccati della CHIESA

e la differenza è sostanziale

forse prima di soffermarsi alle notizie, al vociare
alle cronache dei media
sarebbe meglio accertarsi di persona
o quanto meno porsi con formule di domande più che asserzioni

inoltre,
proprio perché il Papa è consapevole che la CHIESA è fatta da peccatori, Egli ha chiesto perdono

ma tu non devi dimenticare che quegli uomini (nella CHIESA) sono seguiti dallo SPIRITO SANTO (...io sarò con Voi, tutti i giorni, sino alla fine del mondo....)

grazie [SM=g7958] [SM=g1902224] [SM=g7958]

vi saluto in CRISTO RISORTO







ALLORA NON DOBBIAMO PENSARE A QUELLE VITTIME CHE SONO STATE UCCISE DURANTE L'INQUISIZIONE O DURANTE LE GUERRE A CAUSA DELLA RELIGIONE, GIUSTO?? TANTO IL PAPA HA CHIESTO SCUSA!! ADESSO MI SENTO MEGLIO!!! [SM=g27993]

Luna Nuova@


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Ho sempre amato la vita. Chi ama la vita non riesce mai ad adeguarsi, subire, farsi comandare.(O. Fallaci)
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