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IL MALE OSCURO: LA DEPRESSIONE

Ultimo Aggiornamento: 31/01/2011 14:58
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18/01/2011 19:18
 
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Sempre più individui risentono delle continue richieste di soddisfazione cui lo stile di vita odierno ci espone. Per questo motivo si manifestano, in numero sempre crescente, incertezze e rischi anche particolarmente elevati di patologie depressive.
Vista la diffusione di questa patologia detta “depressione” tutti potrebbero aver sofferto durante la propria vita di episodi più o meno profondi di tristezza per questo non è difficile immedesimarsi in questo stato. Ma circa il 15-20% delle persone potrebbe arrivare a sviluppare un tipo di depressione che richiede un intervento terapeutico vero e proprio.
Generalmente si cade in depressione a causa di una condizione di stress o sovraffaticamento prolungato ma a volte può colpire anche come un fulmine a ciel sereno.
La depressione è una malattia vera e propria, come il diabete, l’influenza o l’ipertensione, di conseguenza può colpire chiunque, indipendentemente dall’età, dalla professione o dalla condizione sociale.

Come la si può riconoscere?

Ecco 14 sintomi che la caratterizzano, se i primi tre e almeno un altro dei seguenti sintomi perdurano per almeno 14 giorni, dobbiamo raddrizzare le antenne:

1- Senso di abbattimento, ansia, preoccupazione, disperazione, perdita di interesse e di piacere a svolgere attività che in passato apparivano gradevoli (compresi gli hobbies e il sesso) e che ora risultano faticose e insopportabili, sensazione di non avere più forze né energie, spesso più marcata di mattina con un miglioramento verso sera;
2- Lentezza nel pensare e nell’agire o forte nervosismo interiore;
3- Continuo rimuginare sui propri errori, e le proprie colpe o la propria incapacità;
4- Perdita dell’appetito e calo del peso corporeo oppure (molto raramente) forte aumento dell’appetito e incremento del peso;
5- Disturbi del sonno, difficoltà ad addormentarsi, sonno interrotto o risveglio precoce;
6- Difficoltà di concentrazione e incapacità di prendere decisioni;
7- Sensi di inferiorità, perdita dell’autostima;
8- Pensiero di morte, stanchezza di vivere, tendenze suicidarie.

Altri possibili sintomi sono:

9- Mal di testa, dolori alla schiena, formicolio, dolori o insensibilità in altre parti del corpo;
10- Visione doppia, vista annebbiata, perdita di capelli;
11- Senso di oppressione sul petto, respiro faticoso;
12- Secchezza della fauci, sensazione di nodo alla gola, difficoltà di digestione, nausea.




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[Modificato da Elyy. 18/01/2011 19:57]
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18/01/2011 19:49
 
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La depressione ha molti volti
Il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM) colloca la depressione all'interno della categoria dei disturbi dell'umore.

Molto frequentemente si ha la totale assenza di desiderio sessuale, ansia, incapacità di affrontare anche piccole difficoltà, facilità al pianto, sensi di colpa, sensi di inutilità, pensieri di morte e di suicidio.

La depressione determina modificazioni del comportamento che hanno a che fare con le relazioni interpersonali, in generale e con la relazione di coppia in particolare, perturbando, inevitabilmente anche la sfera sessuale. Quando è presente la depressione, si riscontra frequentemente una alterazione quantitativa e qualitativa dell’attività sessuale del soggetto in particolare si assiste ad una marcata riduzione del desiderio sessuale, in altri casi più rari, si ha un aumento dello stesso. É frequente inoltre la presenza di altre turbe della sfera sessuale.

In molti casi la depressione si può presentare con un’alterazione della funzione sessuale come sintomo iniziale. Più spesso ancora, una depressione può essere mascherata dietro un sintomo sessuale.

L’abbassamento d’umore non è necessariamente la manifestazione più vistosa: in alcuni casi può prevalere la mancanza di energia, in altri un doloroso senso di inquietudine interiore.

Alcune persone tendono a sviluppare una condizione depressiva in autunno e in primavera, altre invece durante l’inverno, altre sviluppano prevalentemente sintomi somatici.

Si possono distinguere, grosso modo, quattro tipologie di depressione, che richiedono terapie in parte differenziate.

1 L’episodio depressivo: può essere causato da problemi esistenziali quali perdita di una persona amata, conflitti con il partner, mobbing o forte stress sul posto di lavoro. Anche la necessità di conciliare una molteplicità di incombenze diverse, piuttosto frequente nelle donne divise tre lavoro e famiglia, può provocare le cosiddette depressioni da esaurimento, note anche come “burnout”.
Gli episodi depressivi possono però insorgere anche in assenza di eventi scatenanti, talora dopo un periodo di latenza , talora invece come un fulmine a ciel sereno; se non trattati durano in genere per un periodo di sei – nove mesi, al quale segue una guarigione completa. Il 50 percento degli interessati non si ammalerà mai più di depressione. Nella metà dei casi si possono invece verificare nuovi episodi depressivi in fasi successive della vita: si parla allora di depressione ricorrente.

2 Il disturbo affettivo bipolare: alcune persone soffrono ripetutamente nel corso della propria vita di episodi depressivi alternati a cosiddetti episodi maniacali.
L’episodio maniacale è l’esatto contrario di quello depressivo: la persona è iperattiva, estremamente vitale, con stati di innaturale gaiezza o irritabilità, non ha quasi bisogno di dormire e trasgredisce con facilità le regole sociali. Spesso sviluppa convinzioni deliranti come quella di essere un leader religioso, un miliardario, un grande uomo d’affari, un importante politico o uno straordinario amatore. Benchè il suo comportamento eccessivo arrechi grande sofferenza ai familiari, la persona affetta da questo disturbo si sente perfettamente sana e rifiuta perciò qualsiasi trattamento. Anche gli episodi maniacali tendono a scomparire, in genere dopo qualche settimana o mese. Mania e depressione sono disturbi della condizione emotiva e affettiva.
Poichè i due “ poli “(ossia le oscillazioni innaturali dell’umore in senso eccessivamente negativo o eccessivamente positivo) si manifestano in tempi diversi, questo disturbo, un tempo noto come malattia maniaco-depressiva viene oggi chiamato “disturbo affettivo bipolare”.

3 Il disturbo ciclotinico: è una alterazione dell’umore cronica, fluttuante, con numerosi periodi caratterizzati da sintomi ipomaniacali e altrettanti con sintomi depressivi, senza che i primi siano sufficienti per numero, gravità, pervasività o durata a soddisfare i criteri di un episodio maniacale. Parimenti i sintomi depressivi sono insufficienti per numero, gravità o durata per realizzare una depressione maggiore. Sebbene alcune persone si comportino particolarmente bene anche durante alcuni periodi di ipomania, generalmente non possono mancare un significativo disagio associato a compromissione del funzionamento sociale, lavorativo, oltre ad altri aspetti importanti della persona come conseguenza dell’alterazione dell’umore. La compromissione può svilupparsi come risultato di periodi prolungati di variazione dell’umore cicliche, spesso imprevedibili tanto da far considerare la persona che ne è affetta come temperamentale lunatica, insopportabile o incoerente. Il più delle volte tale disturbo esordisce precocemente nella vita, equamente distribuito tra uomini e donne. A livello clinico è più facile che siano le donne piuttosto che gli uomini a richiedere un trattamento.

4 La distimia: è uno stato di leggera depressione che si presenta quasi quotidianamente per buona parte della giornata e si protrae per un periodo di almeno due anni. Rispetto all’episodio depressivo, la distimia presenta sintomi decisamente più lievi,ma molto più persistenti. I soggetti che ne sono colpiti avvertano per anni o addirittura decenni un senso perenne di stanchezza, con stati di umore cupo e lamentoso. Essi sviluppano svariati timori ed ansie, non riescono ad apprezzare nulla, sono facilmente affaticati , distratti e irritati. Hanno difficoltà a prendere decisioni, si considerano noiosi o inferiori, lamentano disturbi del sonno e dell’appetito associati a stati di malessere fisico di origine indefinita (per es. vertigini, spossatezza, dolori). Di norma i distimici riescono a gestire, seppur con grande difficoltà il lavoro e la vita quotidiana. Molti di loro vedono però solo la propria sofferenza e credono che questa faccia parte della loro personalità. Convincendosi di non poterci fare nulla. Anche i familiari li descrivono come brontoloni ed eterni pessimisti, senza sapere che sono malati e che possono essere curati.

Ancora oggi la depressione viene raramente riconosciuta come malattia mentale e curata come tale.

Quasi sempre il primo intervento terapeutico per la cura della depressione (anche lieve) è quello farmacologico. Questa strategia ha però aspetti positivi e aspetti negativi sia sulla sessualità sia sugli aspetti generali della vita. Nelle fasi acute, i farmaci, offrono senza dubbio il vantaggio di apportare dei miglioramenti a dei soggetti che difficilmente si impegnerebbero in qualunque percorso di cura psicoterapeutico. Questi miglioramenti permettono quindi la possibilità di iniziare la psicoterapia. Orma numerosissimi studi hanno dimostrato l'importanza e l'efficacia dell'approccio integrato farmacologico e psicoterapico. Sostanzialmente si può affermare che l'approccio farmacologico può essere estremamente utile nelle fasi più acute in modo da rendere possibile l'approccio psicoterapeutico che risulta estremamente più efficace nel modificare le condizioni, i pensieri e i comportamenti che favoriscono e mantengono la depressione.
I farmaci antidepressivi possono avere un effetto iatrogeno sulla sfera sessuale: da un lato possono migliorarla come conseguenza del migliorato tono dell’umore, ma dall’altro lato quasi tutti i farmaci antidepressivi hanno un effetto collaterale negativo sulla stessa.
Da dati recenti si evidenzia che circa il 75% dei soggetti che assumono farmaci SSRI (inibitori selettivi del reuptake della serotonina) hanno effetti collaterali negativi sulla sessualità.
Questo fenomeno induce molti soggetti a non assumere i farmaci stessi, compromettendo spesso i miglioramenti che possono derivare da una cura farmacologica appropriata.



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[Modificato da Elyy. 18/01/2011 19:57]
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18/01/2011 19:56
 
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Depressione e coppia e sessualità

La depressione influisce sulla relazione di coppia in modo pesante. Tralasciamo per un attimo la sfera sessuale e concentriamoci sulle attività quotidiane.

Il soggetto depresso tende a chiudersi in se stesso, tende a non provare o a non manifestare i sentimenti nei confronti del partner, riduce drasticamente le attività in comune, non prova e non manifesta interessi, non è propositivo, non ha voglia di fare la benché minima attività, è irascibile, ha sempre una visione estremamente negativa del presente e del futuro, passa gran parte del tempo a dormire (quando gli altri sono svegli), o sta sveglio (anche quando gli altri vanno a dormire).

Tutti questi elementi chiaramente hanno una influenza molto forte sulla relazione di coppia.
Concentrandosi sulla relazione tra depressione, rapporto di coppia e sessualità: dobbiamo tenere presente lo stretto legame che esiste tra questi elementi.

La depressione ha ripercussioni sulla relazione di coppia e a sua volta è influenzata dalla relazione stessa. La depressione influisce sulla sessualità, inibendo il desiderio, o causando disfunzioni sessuali, e allo stesso tempo la sessualità può provocare la depressione o la può limitare. Infine la relazione di coppia influenza la sessualità ed è influenzata da essa.

In molti casi il soggetto depresso è in grado di vivere la sessualità ma spesso quest’ultima è una sessualità sgradevole.

C’è una caduta della spinta vitale, c’è il ritiro narcisistico, l’esclusione dell’oggetto, la diminuzione difensiva della pulsione. Il ritiro depressivo deve essere rispettato, se si attivano le pulsioni bisogna stare attenti: se stimoliamo le pulsioni le stimoliamo tutte, sia quelle sessuali sia quelle di morte. Le stimolazioni artificiose, esercitate solo con farmaci antidepressivi o stimolanti, portano ad una risposta maniacale.

La pulsione deve essere integrata nella personalità. La sessualità non è in contrasto con la depressione, il problema è il piacere. La pulsione sessuale può essere stimolata, ma questo non deve avvenire senza tenere in debita considerazione il contesto in cui questo avviene.

Negli stati depressivi non eccessivamente gravi e accompagnati da una componente ansiosa, l’attività sessuale può essere utilizzata come meccanismo difensivo verso le pulsioni autodistruttive proprie della depressione. In questo caso la sessualità viene aumentata come frequenza, ma il vissuto durante l’atto sessuale e povero di piacere e soddisfazione. È una condizione che si riscontra in quelle persone che sono dominate da una attività sessuale frenetica e spesso promiscua, che tendono a colmare con il sesso il senso di vuoto interiore cercano cioè di “curare” la loro depressione.



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18/01/2011 20:05
 
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Come si cura la depressione?


La psicoterapia e la terapia farmacologica (con antidepressivi) permettono di curare efficacemente la depressione. Purtroppo il ricorso a questi strumenti è ancora scarso perchè spesso le depressioni non vengono riconosciute e trattate.

La psicoterapia fornisce al soggetto depresso gli strumenti necessari per vedere in una prospettiva diversa i propri problemi e affrontarli in modo nuovo, sperimentando esperienze positive, anzichè rimuginare sulle proprie preoccupazioni.

La psicoterapia presenta diversi orientamenti: in alcuni casi punta sulla ricostruzione di alcuni fatti risalenti all’infanzia, in altri si concentra sul presente con training comportamentali, tecniche di rilassamento e di percezione corporea, in altri ancora richiede la partecipazione dei familiari o si svolge in piccoli gruppi . Oggi sappiamo comunque che nella psicoterapia, più che l’orientamento scelto, conta soprattutto il rapporto che si instaura fra il soggetto depresso e il terapeuta, rapporto che deve essere caratterizzato da un clima di fiducia e di rispetto. Per tutto quanto viene detto o fatto nelle sedute di psicoterapia vige il segreto professionale.

Nella psicoterapia il soggetto depresso impara ad accettarsi; egli si rende conto che non può cambiare le persone che lo circondano, ma che può solo cambiare se stesso.

La psicoterapia cognitivo-comportamentale è in grado di curare il 70% delle forme di depressione lievi o di grado medio

I farmaci antidepressivi devono essere usati con regolarità . I primi benefici (ritorno delle energie e miglioramento dell’umore) si avvertono solo dopo 2 o 3 settimane.

Ogni depressione, indipendentemente dalle sue cause, modifica il metabolismo del cervello, In determinati centri cerebrali si sviluppa una carenza di neurotrasmettitori e di conseguenza la trasmissione di segnali positivi e attivanti risulta più difficile. Il farmaco antidepressivo compensa la carenza di neurotrasmettitori migliorando in tal modo la trasmissione alterata.

Per evitare ricadute è in genere necessario proseguire la terapia farmacologica per diversi mesi; alcuni pazienti, per sicurezza , continuano ad assumere anche per molti anni i farmaci da cui hanno tratto beneficio.

Gli antidepressivi non producono dipendenza e non alterano la personalità.
Il 70% delle depressioni di grado medio o grave può essere trattata con successo ricorrendo agli antidepressivi.

Spesso la depressione viene trattata con una combinazione di farmaci antidepressivi e psicoterapia per ottenere un miglioramento rapido e durevole.

In alcuni casi anche la deprivazione del sonno, la terapia della luce e la terapia elettroconvulsivante , da sole o associate ad altri strumenti, possono aiutare a combattere la depressione.

Nei casi refrattari con depressione che dura più di 5 anni si può ricorrere alla psicochirurgia o neurochirurgia applicata ai disturbi psichiatrici.

La stimolazione del nervo vago si effettua con generatore di impulsi elettrici simile ad un pace macher che viene posizionato in sede sottoclaveare sinistra e collegato con il nervo vago ascendente omolaterale e collegato (per via sottocutanea) tramite un sottile cavo elettrico.

Le persone sofferenti di depressione non hanno un destino ineluttabile: oggi possono essere curate con successo.






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[SM=g7958] Grazie Ely [SM=g7958] , mi stò facendo una cultura veramente [SM=g7348]


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Piero



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18/01/2011 20:10
 
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Cosa può fare la persona depressa per migliorare la propria situazione?


Le dodici raccomandazioni che seguono riflettono le indicazioni più frequentemente espresse dai pazienti nei gruppi di auto-aiuto o nel colloquio terapeutico. Non tutti questi suggerimenti potranno essere applicabili o utili in ogni situazione, ma i pazienti stessi confermano che si sentono meglio se possono contribuire attivamente alla propria guarigione.

Avere pazienza con se stessi. Spesso la depressione perdura per diversi mesi. E’ perciò utile che i pazienti imparino ad accettare l’attesa.

Darsi obiettivi modesti. E’ importante “ingannare” il proprio ambizioso perfezionismo cercando di impegnare con parsimonia le poche energie di cui si dispone.

Fare ciò in cui si riesce con facilità. In questo modo è possibile conseguire qualche piccolo, anche minimo successo.

Stendere un elenco di attività piacevoli. Questo aiuta la persona depressa a ricordare ciò che le da (ancora o nuovamente) gioia, accorgendosi anche degli aspetti positivi della vita.

Programmare accuratamente ogni giornata. Si riesce così a combattere la desolazione e la noia dando un senso anche alle piccole cose.

Riconoscere e descrivere i piccoli successi. Il momento migliore per farlo è la sera, raccontando la giornata in un diario o parlandone con familiari o amici. Anche le persone vicine al depresso gioiscono nel vederlo riscoprire progressivamente le proprie capacità.

Cercare il movimento, l’aria, la luce e il sole. Anche quando costa fatica, è preferibile farlo in compagnia.

Curare i contatti umani. Gli altri capiscono che la persona depressa non è spiritosa e pronta come prima e lo accettano ugualmente senza difficoltà. I contatti possono essere anche brevi e non c’è nulla di male se non riescono alla perfezione.

Dissociarsi dai pensieri depressivi. Dire a se stessi “Questo non sono io, queste idee sono dovute alla mia depressione” spesso aiuta ad allontanare almeno in parte la percezione negativa del sè.

Nutrirsi in modo sano. Il triptofano è un precursore della serotonina, un neurotrasmettitore attivante noto anche come “ormone della felicità”. Ne sono particolarmente ricchi i latticini, le banane, il pesce e le uova. Il suo assorbimento nell’intestino è facilitato dall’associazione a carboidrati come quelli contenuti in pasta , riso o patate.

Parlare apertamente con la famiglia. In questo modo è possibile prevenire l’isolamento totale e organizzare meglio l’assistenza. Può inoltre accadere che altri membri della famiglia siano già passati attraverso esperienze analoghe senza che nessuno lo abbia saputo.

Chiedere aiuto a psichiatri e psicologi. Gli specialisti del mondo della psiche non sono assolutamente i pazzoidi che alcuni (per paura o avversione) descrivono. Sono persone come tutti noi.




Bibliografia:
Zoli S., Cassano G.B., Liberaci dal male oscuro, Longanesi, 1993
Invernizzi G., Manuale di psichiatria e psicologia clinica, McGraw-Hill, Milano, 1996.
Cociglio G., Depessione e sessualità, Organon, Milano, 2001.
American Psychiatric Association, DSM IV TR,Masson, Milano, 2001.





[SM=g1916242]
Ely






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31/01/2011 12:34
 
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Re: Cosa può fare la persona depressa per migliorare la propria situazione?
Alla luce di tutti questi consigli ne ho trovato solo uno fattibile nel caso una persona malata si trovasse all'interno del culto de Testimoni di Geova.Quello sulla alimentazione.
Tutti gli altri sono impraticabili... Per mancanza di tempo, di circostanze o per i sensi di colpa...

Chi ha problemi di questo genere, là dentro, sono soggetti a perdere...

Se hai problemi di questo genere, là dentro, li devi nascondere...

Quindi: Cosa può fare una persona depressa per migliorare la propria situazione se si trova all'interno dei Testimoni di Geova?
N.1 Uscire!!!
Poi seguire gli altri 12 consigli!





[Modificato da cashmire. 31/01/2011 12:39]
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Il male oscuro
Un male latitudinale?
In Africa non lavorano psichiatri o psicologi, mentre abbondano al nostro nord...
Da cosa dipende secondo voi?
[Modificato da cashmire. 31/01/2011 12:49]
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31/01/2011 14:58
 
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Re: Re: Cosa può fare la persona depressa per migliorare la propria situazione?
cashmire., 31/01/2011 12.34:

Alla luce di tutti questi consigli ne ho trovato solo uno fattibile nel caso una persona malata si trovasse all'interno del culto de Testimoni di Geova.Quello sulla alimentazione.
Tutti gli altri sono impraticabili... Per mancanza di tempo, di circostanze o per i sensi di colpa...

Chi ha problemi di questo genere, là dentro, sono soggetti a perdere...

Se hai problemi di questo genere, là dentro, li devi nascondere...

Quindi: Cosa può fare una persona depressa per migliorare la propria situazione se si trova all'interno dei Testimoni di Geova?
N.1 Uscire!!!
Poi seguire gli altri 12 consigli!



Cara Cashmire, per chi sta ancora all'interno del gruppo dei TdG è tutto più complicato anche perchè è impensabile che un appartenente al "Popolo di Dio" possa soffrire di depressione, per questo motivo si ritrova a dover nascondere o minimizzare i sintomi della sua patologia che, se presa in tempo, si potrebbe risolvere facilmente.

Nei tdg solo da relativamente pochi anni ci si rende conto che questa realtà colpisce anche loro e che non dipende dalla poca spiritualità.

Un tempo gli psicologi e gli psichiatri venivano sconsigliati vivamente in quanto pensavano che niente di più che lo studio della Bibbia, la preghiera e un maggior impegno nelle attività teocratiche potesse "guarire" il depresso

Oggi si sono finalmente resi conto che a volte è proprio necessario l'intervento di un professionista per lenire e guarire la depressione con tutti i suoi sintomi.

Certo è che il rigore richiesto dall'organizzazione non facilita certo la guarigione, anzi!


Riguardo poi al collegamento tra depressione e latitudine, hai perfettamente ragione. Purtroppo questo male colpisce maggiormente gente di questo lato del mondo, forse perchè quelli dall'altro lato hanno ben altri problemi che gli prendono tutte le loro facoltà mentali.


Ely







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