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Qual è il modello di società che ci risulta essere per esperienza storica, per intuizione o per sensibilità interiore quello più propizio ad assicurarci quei beni e valori fondamentali per la vita collettiva quali pace, libertà, serenità, solidarietà, rispetto reciproco e possibile minimizzazione delle disuguaglianze e della sofferenza?
La storia umana è ricca di tentativi molto diversi: l’ideale anarchico, l’utopia comunista, la democrazia elettiva, il principe illuminato che ama il suo popolo, il despota onniregolatore di Orwell, il patriarcato super allargato e tanti altri. E tutti hanno dovuto fare i conti con le esigenze imposte dall’Io della specie umana.
Proprio sull’onnipresente fronte dell’Io hanno fatto breccia, in tempi lontani e società arcaiche, le istanze morali, le visioni sapienziali, la saggezza, la scoperta dell’interiorità associate alle varie e più dissimili religioni, nate tutte in epoche premoderne, e fatalmente operanti sulla base di un infantile o funzionale-strumentale timor dei o deorum. Il comportamento veniva richiesto o imposto con il mercimonio di premio e castigo: ciò che avrebbe dovuto essere il portato della “coscienza” che educa ad un’autonomia etica divenne invece una scelta utilitaristica, oportet cioè mi conviene, così non avrò punizioni dagli dèi ma solo premi. Erano religioni che non educavano, ma almeno si tolleravano: il mondo antico infatti non conosce, dalla Cina all’Europa, né guerre di religione né persecuzioni verso altre fedi. Poi vennero, ahimè, i monoteismi con i loro assolutismi totalizzanti, proselitismi, guerre, persecuzioni. E ce lo dicono sia la Storia sia la cronaca: guerra totale, sia tra le diverse religioni sia al loro stesso interno, come nell’Europa della Riforma ma anche in Irlanda (cattolici contro protestanti) o Iraq (sunniti contro sciiti). NonCredo sostiene, con la ragione e con il sentimento, il primato e l’autonomia dell’Etica, della Coscienza, della Libertà al posto della diffusa soggezione a dèi, scritture e cleri, come dire che ad un Abramo disposto a sgozzare il figlio perché ciò piace al suo dio, preferiamo di gran lunga un Socrate che potrebbe uscire dalla prigione e invece beve la cicuta per rispettare la legge. In questa chiave abbiamo finora interpretato la pars destruens, ovvero critica nei confronti delle religioni, ma da questo fascicolo vogliamo aggiungere anche quella construens e quindi propositiva, esponendo modelli di società immuni dalle influenze, interferenze, indottrinamenti e condizionamenti delle varie religioni, avendo in mente una società a fortissima autonomia morale e laica capace di formare cittadini responsabili e non fedeli acritici, ispirandoci ai messaggi di grandi illuminati quali Confucio e il Buddha, Gesù e Socrate, Locke e Montaigne, Kant e Weber.
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AVER PAURA DEL DIAVOLO E' UNO DEI MODI DI DUBITARE DI DIO ...