Parte XII
Prima di continuare con gli eretici, bisogna esaminare seppur brevemente la questione dei Lapsi( III secolo)
La questione dei “LAPSI”
I Lapsi che significa”Caduti”, furono dei cristiani che a motivo della persecuzione e del martirio abiurarono la loro fede, facendo compromesso con le autorità romane.
Esaminando tutto l’argomento ho dedotto il motivo per cui alcuni cristiani(e furono una certa consistenza) abiurarono nella fede, era forse il timore del martirio?, questo lo si può escludere, poiché sapevano benissimo del martirio di molti cristiani, e sapevano anche delle persecuzioni che vi erano state e che vi saranno state ancora, ergo, il motivo doveva essere un altro.
Prima di esaminare le cause è bene ricordare come avveniva il martirio dei cristiani, i romani espletavano la pena capitale in vari modi.
La Decapitazione.
Essa avveniva con un taglio netto sul collo con una grossa mannaia, la testa veniva staccata in un attimo e la morte era immediata.
La Crocifissione.
Il condannato veniva inchiodato o legato alla croce, gli venivano spezzate le ginocchia in modo che nel proprio peso moriva per asfissia, questo dopo un po’ di tempo.
La Crocifissione con rogo.
Come la crocifissione normale, ma invece di spezzargli le ginocchia venivano spalmati di bitume e arsi vivi, la morte sopraggiungeva dopo atroci sofferenze.
Il Rogo.
La vittima veniva legata ad un palo, circondata dalla legna e dato fuoco, anche questa morte era di una grande sofferenza.
Lo Smembramento.
Il morituro veniva legato a quattro cavalli, uno per ogni arto, dopodiché gli venivano staccati braccia e gambe, la morte avveniva per dissanguamento, anche in questo caso la sofferenza era grande.
Fustigazione a morte.
Il condannato veniva fustigato con una frusta a cui venivano legate all’estremità degli uncini per strappare la carne, la morte arrivava dopo molto tempo per dissanguamento, o arresto cardiaco.
Impiccagione.
La vittima veniva appesa con un cappio al collo, vino al sopraggiungere della morte, di solito dopo pochi minuti, al contrario se l’impiccagione avveniva per caduta la morte era immediata per la rottura del collo.
Annegamento.
Il suppliziato veniva immerso sotto l’acqua fino al morte che avveniva dopo pochi minuti.
Sepoltura da vivi.
Il condannato veniva messo dentro una buca molto profonda e ricoperto di terra, la morte avveniva per asfissia.
Sbranati vivi.
Questo supplizio era maggiormente usato per i cristiani, essi venivano condotti nell’arena, dopodiché venivano liberate le belve a digiuno per dei giorni per sbranare e divorare i cristiani, la morte poteva avvenire subito se la parte interessata era la testa(veniva schiacciata)oppure dopo qualche minuto se le belve cominciavano a mangiare dagli arti, la sofferenza era grande.
Come abbiamo considerato, i modi di mettere a morte erano vari, se escludiamo la decapitazione, tutte le altre erano di una grandissima sofferenza, allora riponiamoci la domanda: perché abiurarono dalla fede sapendo che il cristiano sarebbe potuto morire?, era forse la morte in se a renderli timorosi?, no, non era la morte in se, ma era Il MODO con cui si moriva a renderli timorosi, la paura della sofferenza, lo strazio del corpo, queste cose rendevano alcuni cristiani timorosi della morte, accettando il compromesso che le autorità romane offrirono loro per sopravvivere.
Questa categoria dei Lapsi, si divideva in quattro aspetti.
Libellatici.
Sono dei cristiane che in un modo falso si procurarono dei documenti ove si affermava che avevano sacrificato agli dei.
Sacrificati.
Sono i cristiani che al contrario avevano realmente sacrificato agli dei.
Turificati.
Cristiani che avevano bruciato incenso alle divinità.
Traditores.
Sono coloro che avevano consegnato le scritture ai romani.
Tutte queste categorie erano composte da cristiani battezzati, che finita la persecuzione vollero ritornare in seno alla chiesa, ma non tutti erano d’accordo nel loro rientro, poiché fare questo significava annullare il martirio de cristiani, che pagarono con la propria vita la fedeltà a Cristo, subendo una morte a volte atroce, quella morte che i Lapsi evitarono per il timore facendo compromesso.
Quindi vi erano coloro che non volevano che i Lapsi rientrassero nella chiesa, ed altri che permettevano il loro rientro dopo una certa penitenza, il papa Cornelio(253dc) fu uno che adottò questo modo di agire, ma ci furono un gruppo di rigoristi con a capo Novaziano che contrastarono le decisioni di Cornelio creando a loro volta una chiesa scismatica e per questo furono scomunicati da Cornelio stesso.
Sembrava essere in un vicolo cieco, non sapendo come uscire da questa situazione, se i Lapsi dovevano essere riaccettati dalla chiesa, qual’era un modo che accontentasse tutti?, il nuovo papa Stefano(256dc), dichiarò che i Lapsi potessero rientrare nella chiesa dopo essersi battezzati nuovamente, comunicando tale decisione a S. Cipriano, che a onor del vero non la prese molto bene.
Quelli erano tempi duri per la chiesa nascente, ma era una strada che doveva percorrere, le dispute tra cristiani(si parla dei preminenti) furono messe a tacere da una nuova persecuzione, ordinata dall’imperatore Valeriano (257/ 258dc), in questa persecuzione vennero martirizzati sia il papa Stefano, sia Cipriano di Cartagine, e passò così la scomunica inflittagli da Stefano, il martirio mise fine a queste dispute, e alla questione dei Lapsi.
Questo ci insegna che nella chiesa, l’amore, la comprensione, il perdono, sono qualità che il cristiano dovrebbe sempre coltivare, e, se per qualche motivo dovesse venir meno nella fede la Chiesa non si erge a giudice inflessibile, ma ad un padre amorevole che ci accoglie nelle sue braccia confortandoci nella sua benevolenza indirizzandoci nella misericordia di Dio tramite il sangue di Cristo.
Franco
“Quando si vuol cercare la verità su una questione
bisogna cominciare col il dubbio.
(S. Tommaso d’Aquino)”
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