00 30/09/2009 14:04





Sarà molto lunga, spero di non "stancarmi"!



inizio a postare il risultato "di indagini" effettuate durante un
"lungo viaggio" all'interno delle Sacre Scritture, partendo dalla
cosidetta Creazione Adamica!


b.lettura


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CAP. I
[SM=g6198] [SM=g6198] paradiso: mito o realtà [SM=g6198] [SM=g6198]


1. Qualche difficoltà sul Paradiso

La scienza oggi dice che l'evoluzione è un'ipotesi molto probabile.
La Bibbia dice che l'uomo è stato creato direttamente da Dio (Gen. 2, 7) «Fece l'uomo col fango della terra». Chi dei due ha ragione?

Nel primo racconto della creazione (cf. Gen. 1, 26), l'uomo è creato per ultimo.
Nel secondo, invece, (cf. Gen. 2, 7) l'uomo è creato per, primo.
Come si spiega una simile contraddizione?

Molti miti e leggende dei tempi antichi parlano «dell'albero di vita» (Gen. 2,9), del serpente (Gen. 3, 1), di un'epoca paradisiaca all'inizio dei tempi.

Il linguaggio della Bibbia può essere interpretato in senso mitico e leggendario?

Nel Paradiso terrestre sgorga una fonte che alimenta quattro fiumi:
il Tigri, l'Eufrate, il Nilo, il Gange (Gen. 2, 10-14).
Dove trovare il luogo geografico di una simile sorgente?

Come è possibile che Dio faccia dipendere tutta la miseria umana dal peccato di una sola coppia?
Come è possibile che la donna sia stata formata dalla costola dell'uomo?
E la formazione dell'uomo dal fango della terra?

Domande del genere derivano dal fatto che forse incoscientemente attribuiamo al racconto del Paradiso un valore storicoinformativo. Cioè supponiamo che l'autore abbia scritto quelle pagine per farci sapere come andarono concretamente le cose, all'inizio della storia dell'umanità.

Lo schema mentale col quale leggiamo e giudichiamo il racconto del Paradiso non corrisponde all'intenzione dell'autore che ha scritto quelle notizie.

2. II punto di vista di chi ha scritto il racconto del Paradiso

L'autore vive centinaia di migliaia di anni dopo i fatti avvenuti, non gli importa nulla del passato in quanto tale;
ciò che gli interessa è la situazione che lui sta vivendo.
C'è qualcosa che non funziona.
Il futuro è in pericolo.
Bisogna correre ai ripari.
Il problema lo tormenta e lo spinge a scrivere.
Si tratta di un uomo profondamente realista.

Potremmo riassumere così l'intenzione dell'autore:
1/ Sente la situazione disastrosa del suo popolo e si propone di denunciare il male, apertamente.

2/ Non si ferma solo alla denuncia generica, ma tira le conseguenze delle responsabilità in gioco.
Vuole che il lettore arrivi ad individuare «l'origine» del disagio, del male che è causa di tutto il resto: «il peccato originale».

3 / Dal momento che la responsabilità è vaga e quasi incosciente, descrive i fatti in modo tale da coscientizzare i suoi fratelli circa una loro possibile colpa.

4/ Si 'propone di svegliarli ad un agire completo, che stronchi il male dalla radice, in modo da trasformare la situazione di malessere in una di benessere.
In altre parole, è ciò che la Bibbia chiama: «conversione».

5/ In fine, garantisce che la trasformazione è possibile, perché la forza che la realizza, che è la volontà di Dio, è più potente della forza che mantiene la situazione di malessere, in questo modo risveglia la volontà di lottare e di resistere al male, e genera speranza e coraggio.



3. Situazione concreta che l'autore si propone di denunciare

La capacità di percepire il male dipende, in gran parte, dal grado di cultura.
La mancanza di acqua, per esempio, è un male per noi, ma non altrettanto per un beduino del deserto.
L'autore denuncia il male d'accordo con la sua cultura, col suo tipo di coscienza e secondo la sua sensibilità.

Anzitutto egli denuncia una ambivalenza generale nella vita.

1/ L'amore umano, così bello in sé, è diventato strumento di dominazione (Gen. 3, 16). Perché?

2/ La generazione di nuovi figli, destinata ad aumentare la felicità tra gli uomini, avviene tra i dolori del parto (Gen. 3, 16) Perché?

3/ La vita stessa è ambivalente: voglio vivere, ma la morte sta in agguato (Gen.3, 19). Perché?

4/ La terra, destinata a produrre alimento per l'uomo, produce solo «triboli e spine» (Gen. 3, 18). Perché?

5/ Il lavoro, che dovrebbe essere mezzo di sussistenza, nasconde alcunché di incomprensibile:. molto sforzo e poco rendimento (Gen. 3, 19). Perché?

6/ Esiste inimicizia tra uomini ed animali. La vita non corre sicura. Il pericolo dei serpenti è reale.
Perché la vita combatte la vita? (Gen. 3, 15).

7/ Dio, creatore e amico degli uomini, di fatto, però, genera la paura (Gen. 3, 10\ Perché?

Inoltre, l'autore constata una violenza estrema: Caino uccide Abele, un uomo litiga con un altro uomo e si vendica fino a 77 volte (Gen. 4, 24).
Verifica che la vita di fede è - di fatto decrescente e si riduce ad un rito, ad una mescolanza di magia e superstizione, in cui il divino e l'umano si confondono (Gen. 6, 1-2).

Nota, infine, una totale disintegrazione dell'umanità:
non ci intendiamo più, tutti litigano gli uni con gli altri, tutti vogliono dominare.
L'uomo vive sulla difensiva (Torre di Babele, Gen. 11, 1-9).

Intorno a lui si verifica una situazione di caos completo.
La maggior parte non ne ha coscienza e contribuisce ad aumentarla sempre di più.
L'autore vuole che gli altri si accorgano del pericolo che corrono, andando di questo passo.
Egli è un autentico «non-conformista». Perché?

È convinto che non si può dare la colpa a Dio.
E neppure si può dire:
«Pazienza! Prendiamola come viene! È Dio che vuole così!»
Non gli passa neppure per la testa di cercare in Dio o nella religione il rimedio per una falsa pazienza che viene a patti con la situazione.
La sua fede gli dice:
«Dio non vuole tutto questo!».

Ne derivano due domande fondamentali:

1/ Come Dio vorrebbe, allora, che fosse il mondo?

2/ Se il mondo non è come Dio vuole, chi ne è il responsabile?
La sua fede in Dio ha fatto di Lui un uomo cosciente che non si adatta alla situazione.
Questa, anzi, lo spinge a resistervi, a cercare una soluzione e a stimolare gli altri perché raggiungano il suo stesso livello di coscienza:
«Se Dio non vuole che il mondo sia così com'è, io non posso contribuire perché continui così come sta! ».


SEGUE…







una stretta di [SM=g1902224]




Pierino














[Modificato da mlp-plp 09/12/2011 22:32]
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