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"Viaggiando" nella Bibbia..cosa si "Scopre"?..cosa dicono gli Esegeti?

Ultimo Aggiornamento: 27/06/2013 17:09
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[SM=g6198] [SM=g6198] CAP. X (prima parte) [SM=g6198] [SM=g6198]



riassunto dell' Antico Testamento:
i Salmi «verso la certezza, camminando nella storia»




I Salmi sono un riassunto dell'Antico Testamento, non perché contengano di tutto un po', ma perché esprimono in mille modi l'atteggiamento proprio dell'uomo che si dispone a vivere la vita come risposta all'appello di Dio:
camminare verso la certezza, immersi nella storia.



1. Difficoltà dei Salmi come preghiera


I Salmi parlano di Dio come di Qualcuno sempre pronto a manifestarsi, in diretta comunicazione con gli uomini;
che interviene nei momenti critici della vita, vince le guerre, cura le malattie, guida il popolo e arriva perfino a modificare il normale corso degli eventi, pur di realizzare il suo impegno con gli uomini.

Oggigiorno Dio non si vede.

La sua azione sfugge a qualsiasi osservazione empirica.

Per gli uomini di oggi, soprattutto per quelli che vivono nelle grandi città, Dio non è più un elemento naturale della vita, anzi, per molti di loro è diventato un argomento inutile.

L'ateismo è un atteggiamento pratico, fuori di discussione, per un numero di uomini sempre più grande.

Due modi completamente differenti.

Sembra impossibile pregare con i Salmi e, allo stesso tempo, prendere sul serio la vita e la realtà di oggi.

Già di per sé, pregare è difficile.

Non è facile raccogliersi davanti ad uno che non si vede.

Il contatto con gli altri, è sempre difficile.
È molto duro arrivare ad una vera apertura; mettere a tacere tutto il resto, e tenere gli occhi fissi in colui col quale stiamo parlando.

In genere i nostri contatti sono superficiali.
Sono conversazioni, non sono dialogo.

Tanto più sarà difficile mettersi in contatto con l'Altro, che è invisibile.

I Salmi ci si presentano come antiche preghiere formulate con termini di una cultura totalmente differenti;
il linguaggio ci suona strano.

Frasi incomprensibili, simbolismi e immagini che, a] giorno d'oggi, non dicono più niente.

Ignoriamo il contesto a cui si riferiscono.

Trattano di situazioni che non abbiamo vissuto.

Per questo è difficile arrivare a riconoscersi nei Salmi, con tutti i nostri problemi e la nostra realtà di vita.

Alcuni Salmi, poi, sono imperfetti, perché insultano e maledicono. Esprimono il desiderio di vendetta, di odio, di violenza.
Come pregare, oggi, con preghiere così imperfette?





2. I Salmi e il movimento secolare della preghiera degli uomini

I Salmi non sono la più perfetta espressione della preghiera.

Ci sono Salmi belli e Salmi imperfetti.
Salmi meravigliosi dal punto di vista letterario, e Salmi che sono soltanto un plagio.

Non dobbiamo neppure considerare i Salmi come un blocco monolitico, caduto dal cielo, già pronto.

Il libro dei Salmi non è nato da un giorno all'altro.

Per scrivere il libro dei Salmi, ci volle più tempo che per qualsiasi altro.

Cominciò ad essere composto verso il 1000 a.C. (al tempo di David) e sembra che fosse finito verso il 300.

Anche dopo che il libro fu scritto, la fonte dei Salmi non si inaridì.

Per esempio:
1/ Nella traduzione greca dell'Antico Testamento (detta dei Settanta), troviamo 14 Salmi o ‘odi’, che non si incontrano nell'originale ebraico.

2/ Negli scritti del Mar Morto (scoperti tra i] 1947 e il 1956), che vanno dall'anno 100 a.c. fino verso l'anno 60 d.C., troviamo un gran numero di Salmi, che non sono contenuti nel libro dei Salmi.

3/ In molti altri libri della Bibbia, sia in quelli storici come nei sapienziali e profetici, troviamo Salmi e orazioni che non sono registrati nel libro dei Salmi.

Perciò il libro dei Salmi raccoglie e trasmette solo alcune delle preghiere usate a quel tempo.

È un contributo limitato al movimento secolare della preghiera, un esempio soltanto di come si pregava e si cantava allora.

Non si pretende dare ai Salmi il monopolio della preghiera.
Non escludono altre preghiere, anzi, le suscitano e le incamminano.

L'importante non sta nei Salmi in sé e per sé, ma nel movimento di preghiera da cui sgorgano e verso cui ci vogliono riportare.

I Salmi riflettono la storia millenaria della lenta ascesa dell'uomo verso Dio e della nostra progressiva liberazione, quando ci incontriamo con Dio.

Nei Salmi troviamo tutto quanto si dice a rispetto di questa ascesa, sia le cose buone come le cattive.

Le imperfezioni (vendetta, odio, autosufficienza) spariscono mentre l'uomo cammina.
Sono più evidenti nei Salmi più antichi.

Perché i Salmi testimoniano lo sforzo dell'uomo per essere fedele a Dio e a se stesso.
Sono preghiera di gente che, come noi, cammina verso la meta che Dio ci propone.

Le imperfezioni ci dicono che Dio accetta la preghiera, così come l'uomo è capace di farla.

Altrimenti non gliel'avrebbe ispirata.
L'importante è che sia sincero.





3. Origine dei Salmi e lenta formazione del libro dei Salmi

Il libro dei Salmi è un insieme artificiale di 150 Salmi, raccolti in un unico manuale, a fini liturgici.

Il titolo ebraico è «Sefer Tehillim» che vuoI dire «libro degli inni» mentre, se teniamo conto del sottotitolo di alcuni Salmi, solo uno ha le caratteristiche del «Tehila», 'Inno' (Sal. 144).

Il titolo più comune è «Libro dei Salmi». 'Salmo', in ebraico Mismor, significa una determinata maniera di cantare.

Noi, oggi, abbiamo:
la samba, il valzer, la marcia ecc., così a quel tempo, avevano gli 'Inni' (Tehillin) i 'Salmi' (Mismor), i 'Cantici' (Shirim) ecc.

Si suole fare una certa confusione, quando un titolo dice:
'Inni' e un altro 'Salmi'.

In realtà, il libro contiene Inni, Salmi, Cantici, Lamentazioni e molte altre forme di canto e di preghiera.

Il fatto è che non si sa bene come classificare il contenuto del libro. Perché l'origine degli elementi che lo compongono, è varia.

È sempre difficile unificare la vita sotto un unico denominatore o un unico titolo.

I Salmi sono 150.
Anche il numero è artificiale.

Si pensò ad un numero tondo, come si usa fare quando si mette insieme un «libro di Canti» liturgici per il popolo.

Era, più o meno, uno dei tanti manualetti di «canti e inni liturgici» come quelli che si usano anche oggi, di origine varia, raccolti qua e là, tradotti, adattati, completati perché possano servire alla celebrazione della liturgia popolare.

Prima che uscisse il libro dei Salmi, esistevano varie collezioni di canti e di preghiere, come esistono, anche oggi, raccolte di canti per la Messa, per le processioni, per la benedizione del Santissimo Sacramento.

Esisteva una raccolta di canti e Salmi per i 'pellegrinaggi' (Sal. 119-133) detti: Salmi 'graduali'.

Un'altra per i canti della cena pasquale, detta «gruppo Hallel» (Sal. 104-106.110-117.134-135.145-150), di autori vari, come oggi abbiamo i dischi di Roberto Carlos, di Gianni Morandi, di Fabrizio de André, di Geraldo Vandré ecc.

La fine del Salmo 71 dice così:
«qui finiscono i Salmi di David» ma, non tutti i Salmi sono di David, neppure il Salmo 71.

Alcuni Salmi sono attribuiti a Salomone, a Mosè, ai figli di Corè ecc.

Alla fine, si tentò di riunire tutto quello che si trovava sul mercato del canto in un'unica raccolta.

Si mise insieme ogni cosa, da qualsiasi parte venisse.

Per questo, si verificarono ripetizioni:
il Sal. 13 è uguale al Sal. 52, il Sal. 39, 14-18 è uguale al Sal. 79.

Alcuni Salmi si trovano ripetuti in due raccolte differenti, soltanto con variazioni insignificanti.

Misero insieme tutto, e ne derivò una certa confusione.

Per esempio, il testo ebraico, alla fine del Sal. 71, dice così:
«qui finiscono i Salmi di David», ma ci sono Salmi non Davidici prima del Sal. 71 e Sal. di David dopo il Sal. 71.

L'autore della redazione finale mise tutto insieme e compilò 5 raccolte, che terminano tutte allo stesso modo:
«Benedetto sia il Signore Dio di Israele, per i secoli dei secoli» e il popolo doveva rispondere:
«Amen, amen,> (v. la fine dei Sal. 40, 71, 88, 85).

Il Sal. 150, l'ultimo di tutti, è un'elaborazione diluita di questa acclamazione.

La genesi del salterio rivela, pertanto, il suo carattere popolare.

Sono canti sgorgati dalla vita, che riflettono la vita.

Il popolo riconosceva in quei canti il riflesso della sua stessa vita.

Per questo, fu il libro più divulgato e più noto.



SEGUE..




una stretta di [SM=g1902224]



Pierino




contatto skype: missoltino 1
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