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"Viaggiando" nella Bibbia..cosa si "Scopre"?..cosa dicono gli Esegeti?

Ultimo Aggiornamento: 27/06/2013 17:09
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[SM=g6198] [SM=g6198] CAP. X (seconda parte) [SM=g6198] [SM=g6198]

riassunto dell' Antico Testamento:
i Salmi «verso la certezza, camminando nella storia»







4. La maniera popolare di pregare e di cantare Salmi


Un altro mezzo importante per conoscere il luogo esatto che i Salmi occupavano nella vita del popolo, lo troviamo nella maniera con cui erano usati e cantati, per pregare.

Molto simile a come noi facciamo, oggi.

Diversi Salmi hanno un breve titolo e una breve spiegazione, circa l'origine e le modalità del canto:

1/ Molti salmi venivano accompagnati da strumenti.
Il Sal. 150 descrive alcuni strumenti e ci dice che si usavano strumenti popolari.
Sarebbe come dire, oggi: il violino, la chitarra, il mandolino, la fisarmonica ecc.

2/ Il popolo vi partecipava in modo primitivo e semplice, con acclamazioni: «Amen, Amen» e «Allelu-Ja» «Amen» (cf. Sal. 105, 48), come dire:
«Bene» «Viva». «Allelu-Ja» è «Hallelu-Ja» cioè «Gloria a Jahvé».

3/ C'era un Salmo simile a una litania.
Invece di dire come oggi:
«Prega per noi», il popolo diceva:
«Ci ad elam besdò» cioè:
«Perché il suo amore è eterno» (Sal. 145).

4/ Spesso ,il popolo partecipava, ritmando le parole di risposta e ripetendo il nome di Dio, cadenzato col battito delle mani:
«Jabù-Jabù-Jabù» (cf. I Cron. 29, 20).

Quanto alla melodia, si faceva come si fa oggi:
«questo canto deve essere adattato alla musica di «Ruota Viva» di Chico Buarque di Olanda.

Per esempio, il Sal. 21 doveva essere cantato con la melodia di un canto molto noto, sotto il titolo:
«il cervo all'aurora».

C'era un canto chiamato «non distruggere», la cui melodia doveva essere usata nel tempio per recitare i Sal. 56, 57, 58 (cf. anche i titoli dei Sal. 17,44,45, 52, 55, 59, 68, 74, 79, 80, 83).

Se oggi si adattano le parole alle melodie di Ruota viva) La banda) C'era un ragazzo} Un fiume amaro ecc., la cosa non è poi tanto nuova, anzi è molto antica.

I sotto titoli, ancora oggi, sono avvisi per il coro.

Toccava al «Maestro del coro» intonare alcuni Salmi. (cf. Sal. 13, 20, 30, ecc.).
Il Sal. 87 doveva essere cantato in tono triste.
Il Sal.6 doveva essere cantato <
Tutte queste indicazioni, fornite dal libro dei Salmi, dicono la sua origine popolare.






5. Davide autore dei Salmi?

Secondo il testo ebraico, dei 150 Salmi, 73 sono di Davide, 12 di Asaf, 11 dei Figli di Corè, uno di Heman, uno di Etnan, uno di Mosè, alcuni di Salomone e 35 anonimi.

La traduzione greca attribuisce a Davide 85 Salmi.

Il continuo riferimento dei Salmi a Davide e l'attribuzione a lui del salterio in blocco, hanno un significato teologico più che storico.

È evidente che Davide compose molti Salmi, ma non tutti sono suoi.

Come Mosè è messo all'origine della legislazione e Salomone all'origine della Sapienza, così Davide sta all'origine del movimento di preghiera.

Era una personalità forte e, con la forza della sua pietà sincera, promosse e intensificò la preghiera.

Poter attribuire il Salmo a Davide e metterlo in rapporto con lui, significava dire che il Salmo occupava un posto ufficiale nella liturgia. Cioè, che il Salmo aveva valore per la vita.







6. Lo studio attuale dei Salmi e la loro interpretazione


Nella storia della Chiesa sempre si pregò con i Salmi; sempre ci fu chi cercò di spiegarli e interpretarli per uso del popolo.

Uno dei più celebri commenti è quello di S. Agostino.

Una sola era la sua preoccupazione:
interpretarli in modo tale che il popolo (sec. IV) riuscisse a scoprire nei Salmi l'eco della sua vita e della sua fede.

Partiva, quindi dalle esigenze concrete della vita dei fedeli e cercava di darvi una risposta.

Al sorgere dell'era moderna, si verificò una separazione tra la vita e la fede.
I Salmi trovarono posto a fianco della vita, col fine di sostenere una fede, molto spesso irreale.

Perciò, l'esegesi entrò per cammini nuovi, cercando di venire incontro alla nuova problematica, allo scopo di reintegrare la fede con la vita.

L'esegeta tedesco Herman Gunkel applicò ai Salmi il metodo «dei generi letterari», per arrivare a scoprire quale sia il posto dei Salmi nella vita del popolo.

Prima di lui i Salmi si presentavano in blocco, come il corso di un fiume di grande portata, senza differenziazioni.

Gli studi di Gunkel ci permisero di risalire la corrente e raggiungere i veri affluenti, che si uniscono per formare il fiume.

In altre parole, il blocco monolitico di 150 Salmi si distingue in vari tipi di preghiere (generi letterari):
inni, lamentazioni, suppliche, storia meditata ecc.

Ogni tipo suppone un determinato ambiente, come lo studio della samba rivela tutto un modo di vivere e di sentire.

Lo studio permise di fare un passo enorme, perché, da allora, i Salmi cominciarono a riflettere aspetti concreti della vita del popolo.
Ma gli affluenti non sono la sorgente.

Per quanto sia importante lo studio di Gunkel, non possiamo fermarci lì.

E’ curioso il fatto che, quando gli esegeti cercarono con i loro commenti di catalogare i diversi' tipi dei Salmi, non si trovarono mai d'accordo.

Perché?

Secondo noi, il perché sta nel fatto che la vita è anteriore a tutte le forme e a tutti i tipi di orazione e non si lascia determinare da loro.

Non si può classificare la vita.
Bisogna andare oltre tutte le forme letterarie e risalire gli affluenti, fino alla sorgente da cui hanno origine.

Questa fonte è più vicina a noi di quanto possiamo pensare e sospettare, perché è la nostra vita umana, illuminata dall'appello di Dio che ci chiama.

Scavando nei Salmi, scopriamo la vita, quella stessa che noi tutti viviamo, e nei Salmi ritroviamo noi stessi.

Solo così i Salmi potranno essere espressione autentica di quello che ci vive nell'animo.

I Salmi, così intesi, ci mettono davanti alla vita nuda e cruda, come scaturisce dentro di noi, ci portano a interrogarci sulla vita, a farci sentire le sue gioie e le sue pene, le sue speranze e le sue angoscie e, perciò, a sentirci inquieti, coscientemente e deliberatamente, di quella inquietudine che faceva esclamare a S. Agostino:
«ci hai fatto per te, e il nostro cuore è inquieto, fino a che non riposa in Te».

In questo modo i Salmi raggiungono il fine per cui sono stati ispirati, ci fanno scoprire chi siamo e quale sia la nostra responsabilità.

Ci scomodano, ci infondono speranza e ci fanno camminare sempre verso la meta che Dio ci propone.

Sono lo specchio fedele della vita, che riflettono criticamente la nostra vera identità.




SEGUE..




una stretta di [SM=g1902224]



Pierino






[Modificato da mlp-plp 02/11/2009 22:31]
contatto skype: missoltino 1
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