Questo argomento mi affascina molto! Bellissimo sia l'aspetto fisico/scientifico che teologico.
In effetti, Tiziano, se il Dio cristiano si trova al di fuori dello spazio/tempo, non può che essere un'unica entità, visto che non esiste lo "spazio" che potrebbe renderli persone distinte bisognose di uno spazio specifico per ognuna di loro.
Quindi l'entità è una, ma le menti sono tre soprattutto dal momento che interagiscono con un mondo immerso nello spazio/tempo.
Essendo Dio al di fuori dello Spazio/Tempo, ecco che ha davanti a se ogni tempo che caratterizza il creato. Davanti a sè ha sia il passato che il presente che il futuro, nello stesso momento. Come se fosse tutto statico, tutto già successo, ma in base agli eventi che noi, in quanto umani, vediamo susseguirsi davanti a noi o anche in base alle nostre preghiere.
Mi spiego meglio, se riesco:
Una volta chiesi a Don Battista Cadei a cosa mai potessero servire le nostre preghiere a Dio se Lui già vede tutto come già successo essendo al di fuori dello spazio/tempo e vedendo già il futuro come un qualcosa di già accaduto.
Lui mi rispose che quel futuro che Lui vede è il risultato ANCHE delle nostre preghiere quindi, se noi preghiamo e vediamo ascoltate le nostre preghiere dopo un tot tempo, Lui, in base alle nostre preghiere, già vede il futuro con inclusa la realizzazione (o meno) delle nostre preghiere. Se non avessimo pregato, Lui vedrebbe il futuro senza la realizzazione delle nostre preghiere, quelle che non abbiamo fatto, quindi pregare è comunque essenziale per cambiare il NOSTRO futuro (dal nostro punto di vista) ma non dal punto di vista di Dio che già sa se e quando noi preghiamo e se e quando le nostre preghiere saranno degne di essere realizzate o meno.
Non so se sono riuscita a spiegarmi, mi rendo conto che il concetto non è così facile da capire. Nella mia testa ce l'ho chiaro ma tradotto a parole potrebbe risultare meno chiaro di quanto vorrei.
Ely