Mi permetto di dire che cosa e penso al riguardo premettendo che non posso seguire la discussione a causa del poco tempo disponibile
La parte clericale comprende tutti i preti, sacerdoti, e vescovi esistenti al mondo. Come si fa a conoscere il comportamento di ogni singolo membro del clero? Abbiamo solo una vaga idea di quante città esistono al mondo? Ognuna di esse ha almeno un prete a svolgere il ruolo di sacerdote officante. Di sacerdoti al mondo quindi ne esistono centinaia di migliaia se non di più. Queste centinaia di migliaia svolgono ogni giorno un servizio esemplare, occupandosi della creazione di ospedali, di istituti per i bisognosi, di asili infantili, di oratori per i giovani, di case di cura per gli anziani, ecc ecc. Questi comportamenti esemplari però non vengono divulgati sulla stampa scandalistica giornalistica, semplicemente perché non fanno scoop e non colpiscono i lettori.
A chi interessa infatti la creazione di un nuovo ospedale? A chi interessa la creazione di un nuovo istituto per gli anziani? A chi importa se viene costruito un oratorio per i giovani? Sono notizie che non colpiscono, bensì colpiscono le notizie sullo scandalo. Ma se davvero dovessero essere messe sul piattino della bilancia tutte le notizie, positive e negative, vedremmo che l'attivo supera abbondantemente il passivo. Questo anche limitandosi al solo clero, il quale, ripeto, è composto da centinaia di migliaia di persone nel mondo.
I pastori inoltre sono peccatori tanto quanto la gente comune, semplicemente perché essendo esseri umani sono propensi a peccare e venire meno. Non a caso è necessario sempre il sacrificio di Cristo per coprire le trasgressioni di fronte al pentimento. E’ chiaro che se ci fossero delle persone capaci di non venire mai meno allora il sacrificio di Cristo non avrebbe alcun valore poiché l’uomo potrebbe anelare alla perfezione con le sue sole forze. Così invece non è. Certo colpisce di più il sapere che chi predica la purezza e la non contaminazione sia impuro e sporco a livello morale, ma questo non significa che il suo insegnamento sia stato sbagliato. Una giusta e corretta etica non diventa sbagliata solo perché chi la insegna non la segue.
Un esempio: se uno è un fumatore incallito e ha contratto un tumore ai polmoni, se si rivolge dal suo medico curante, questi gli dice di smettere di fumare. Il medico però potrebbe essere un accanito fumatore tanto quanto il paziente. Se il paziente ragionasse di non smettere perché il medico non ha libertà di parola per dirgli quello che gli dice, chi ci rimetterebbe sarebbe solo lui e non certo il medico.
Perciò non bisogna guardare al comportamento di chi ci dice le cose ma valutare se ciò che dice è corretto oppure no. D’altra parte di esempi sbagliati non ce ne sono solo nella religione, ma anche nella politica. Quanti politici sono corrotti e quanti approfittano dei loro incarichi istituzionali per favoreggiare la propria situazione?n Basta pensare che a volte si fanno delle leggi su misura solo per i loro interessi in barba al benessere reale del paese. Questo significa che i principi di democrazia e di libertà cui si ispira la costituzione italiana sono sbagliati? Affatto! Quei principi sono veri e tali rimangono pure se si arrivasse al punto che nessun italiano li seguisse.
A mio avviso non si può generalizzare su un gruppo collettivo di persone, come alcuni che arrivano a dire, vedendo i governi corrotti: “l’Italia fa schifo”. Ma l’Italia siamo anche noi: se diciamo che l’Italia fa schifo allora anche noi facciamo schifo. E’ invece giusto dire, il tal politico o la tale coalizione politica fa schifo, poiché il giudizio può essere su singole persone e non su gruppi collettivi.
Ai tempi del VT, stando al racconto della Sacra Bibbia, il popolo di Israele, popolo eletto di Dio, non faceva altro che adorare idoli pagani, fornicare, far passare i bambini nel fuoco come olocausto agli dèi, e tante altre aberrazioni che oggi ci fanno venire i brividi al solo sentirle. Eppure non per questo un Israelita rigettava la sua appartenenza al popolo di Israele. Era sempre fiero di essere nel popolo eletto, giacchè quello che a lui interessava era il suo rapporto personale con Dio e non quello che facevano i suoi fratelli. Nella Chiesa è la stessa cosa: anche se domani il Papa dovesse diventare un assassino dichiarato o sganciare delle bombe atomiche sulle città, quello che deve importare al cattolico è la sua fede in Dio e nell’ortodossia della Chiesa (ovvio che se non crede agli insegnamenti della Chiesa non ha senso che ne faccia parte, pur se conserva una sua forte fede in Dio). Il resto non ha importanza.
Vorrei poi precisare che questo tipo di ragionamento io non lo riservo solo per la Chiesa Cattolica, ma anche per i pastori delle altre religioni cristiane. Il cattivo esempio può provenire dai pastori di qualunque fede religiosa; se il fedele decidesse di lasciare il proprio culto solo per questi cattivi esempi commetterebbe un errore. Farebbe lo stesso errore del paziente che non smette di fumare perché il medico fuma. Proprio perché io sono di questo avviso non mi è mai importato in passato del cattivo comportamento degli anziani dei TdG perché ho sempre distinto l’insegnamento dottrinale dal comportamento etico dei singoli. Non trovando più corretta l’ortodossia della WTS allora ho lasciato il culto, ma non perché sapevo di anziani che si comportavano male.
Diciamo solo che nel caso dei TdG comunque il fatto che i pastori, o la comunità in generale, abbiano fra le loro fila gente che si comporta male colpisce di più proprio perché la WTS si vanta di essere migliore rispetto alle altre organizzazioni religiose, mentre le altre non fanno questa campagna di superiorità morale. Ma al di là di questo non ho mai pensato che ogni singolo anziano dovesse essere irreprensibile senza venire mai meno.
Purtroppo tutti siamo esseri umani e soggetti a peccare e tutti, indistintamente, necessitiamo del perdono di Dio.
Questa la mia opinione, senza nessun intento polemico e nessuna bellicosità di alcun tipo.
La verità non è qualcosa di statico ma è basata su una conoscenza progressiva, in grado di mettere in discussione anche i precedenti concetti raggiunti usando il modello del metodo scientifico