È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!





Benvenuti nel forum

Lo scopo di questo forum
è di dare a tutti la possibilità di esprimere la propria opinione
su ogni argomento dello scibile umano
rimanendo nel rispetto di OGNI
membro che lo compone.
L'apologia della propria religione è consentita.
Ci aspettiamo da ogni utente che si iscriverà qui,
la propria presentazione nell'apposita sezione
e l'estensione del proprio cordiale saluto a tutti gli iscritti
i quali sono invitati ad accoglierlo altrettanto cordialmente





Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 2 3 | Pagina successiva

ANALISI DEL LIBRO" GESU' NON E' MAI ESISTITO" di Emilio Bossi - Analisi oggettiva del contenuto di tale libro.

Ultimo Aggiornamento: 27/09/2010 20:23
Autore
Vota | Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 5.147
Post: 1.131
Registrato il: 11/11/2007
Registrato il: 28/06/2009
Sesso: Maschile
Utente Master
28/07/2010 21:57
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

seconda parte



«La Mischna non serba traccia della nuova scuola; i passi delle due Gemare, ov'è nominato il
fondatore del cristianesimo, non risalgono al di là del IV o del V secolo»3.



Visto che il Bossi cita la Mishnà, e che la medesima non ha traccia della “nuova scuola” vediamo cos’è.
La Mishnà e Gemara sono i due componenti del Talmud, un testo importante del giudaismo rabbinico, seconda solo alla Bibbia ebraica. La Mishnà fu scritto circa 200 CE, e sulla base della legge precedente orale, mentre il Talmud fu completata intorno al 500 dc e consiste di commento e di elaborazione alla Mishnà. A volte, la parola Talmud è usato per riferirsi alla Gemara da sola, e Shas viene utilizzato per riferirsi al Mishnà da solo o per la Mishnà e Gemara insieme.
La legge ebraica e commentario biblico erano originariamente una tradizione orale, ma dopo la distruzione del Tempio di Gerusalemme nel 70 dc, le autorità ebraiche sentirono la necessità di creare una versione scritta di leggi ebraiche, al fine di garantirne la loro sopravvivenza. La Mishnà e Gemara nei successivi cinque secoli, sono stati il risultato di questa decisione. La Mishnà, il cui nome significa "ripetizione" in ebraico è organizzato per argomento e suddivisi in sei ordini.

Citare un testo di leggi ebraiche a dimostrazione della non esistenza di Gesù e del cristianesimo è come citare la dottrina cattolica a dimostrazione che Maometto ed i musulmani non siano mai esistiti, simili citazioni non hanno senso.


Uno scrittore ebreo, Giusto di Tiberiade, che aveva compilata una storia degli ebrei da Mosèfin verso l'anno 50 dell'èra cristiana, per testimonianza di Fozio, non citò neppure il nome di Gesù Cristo.
Giovenale, che sferzò con la satira le superstizioni dei suoi tempi, parla sibbene degli ebrei,
ma dei cristiani non fa motto, come se non esistessero4.
Plutarco, nato cinquant'anni dopo Cristo, storico eminente e minuzioso, il quale non avrebbe
potuto ignorare Cristo e le sue gesta, ove si fossero realmente prodotti, nelle sue opere numerose
non ha un solo passo che faccia un'allusione qualunque sia al capo della nuova setta che ai suoi discepoli.
Cesare Cantù, al quale la credenza più cieca, indegna di uno storico, fa spesso velo agli occhi,
suadendolo a ripetere fra i fatti storici le più assurde invenzioni del cristianesimo, deluso nella
sua fede per il silenzio di Plutarco, esce a dire sconsolato che «Plutarco è sincero nella credenza dei
suoi numi come se ancora nessuna voce non ne avesse minacciato gli altari...; ed in tante opere che
scrisse di morale, mai neppure un cenno gli cascò dei cristiani»5.
Seneca, che, per i suoi scritti riboccanti di quelle massime che diedero corpo e vita al cristianesimo,
fece nascere il dubbio essere egli stato cristiano od avere avuti rapporti coi discepoli di Cristo,
nel suo libro sulle Superstizioni, andato smarrito (o distrutto), ma che ci è fatto conoscere da
sant'Agostino, non dice verbo di Cristo e, parlando dei cristiani già sparsi in molte parti della terra,
non li distingue dagli ebrei, che chiama una nazione abominevole


Il Bossi cita a sostegno della sua tesi Giusto di Tiberiade, bene io sostengo che questo personaggio “non sia mai esistito”, di lui non abbiamo assolutamente niente che abbia scritto personalmente, anche la sua vita in parte è documentata da Giuseppe Flavio, suo antagonista, delle sue opere si hanno solo i titoli e qualche accenno grazie ad altri scrittori, ad esempio un’opera di Giusto è “Cronaca dei re Giudei”, sappiamo qualcosa del suo contenuto grazie a Fozio, contenuto che è stato utile anche a Eusebio di Cesarea, secondo invece a Diogene Laerzio la Cronaca citata non è solo dei re Giudei ma universale, mi chiedo allora quali di questi due storici dice il vero? Giuseppe Flavio oppure Diogene Laerzio?.

E’ da notare che anche il Bossi fa riferimento ad un altro scrittore, presumendo che il Fozio sia stato veritiero nel riportare gli atti di Giusto, non è questa “fede?”, come dunque citare il Giusto a sostegno dell’inesistenza di Gesù quando non abbiamo prove di suo pugno ma riportate da altri e per di più anche antagonisti, non si è forse prevenuti nell’argomento?.

Anche Giovenale a dire del Bossi non fa accenno ai cristiani nelle sue satire, ma non è così, nella “satira IV di Giovenale e il supplizio di San Giovanni”, si fa esplicito riferimento all’apostolo Giovanni, con la simbologia di un “grande pesce venuto da lontano”, e gli storici sanno molto bene cosa rappresenti il pesce.

Tertulliano in una delle sue opere più antiche verso la fine del I secolo (De praescriptione haereticorum), narra la superiorità della Chiesa di Roma sulle altre chiese orientali, e ci dice del supplizio di San Giovanni a Roma presso la “Porta Latina”, ove fu immerso in una grande giara piena di olio bollente dal quale ne uscì illeso, motivo per cui l’imperatore Domiziano inviò Giovanni in esilio nell’isola di Patmos.

Giovenale approfittando di questa circostanza elaborò la sua satira prendendo come attori sia Giovanni, il Pesce, la Giara d’olio bollente, ciò servì per attaccare Domiziano in quanto ritenuto colpevole di molte esecuzioni capitali della nobiltà romana.
Giovenale mostra interesse per gli “aristocratici cristiani” che si oppongono alla tirannia di Domiziano, ammira il cristiano Acilio Glabrione, che seppe cedere la sua vita a favore per la verità “ verba animi proferre et vitam inpendere vero” V.91.

Plutarco non parla dei cristiani ne tantomeno di Cristo, cosa si vuole dimostrare, perché non ne parla vuol dire che non è esistito?, oppure visto che Plutarco cita il culto del Mitraismo dovremmo avere tale culto, Plutarco non cita i cristiani perché semplicemente non interessava, egli era greco, con cittadinanza romana, grande studioso e filosofo, interessante come a Plutarco interessasse il mangiare vegetariano, rimproverando molto duramente chi mangiava carne, probabilmente questo era più interessante dei cristiani.

Seneca, Bossi dice che i suoi scritti furono smarriti o distrutti e quindi fa riferimento a quello che dice Sant’Agostino, ma anche in questo caso se Seneca non parla direttamente di Cristo lo cita indirettamente quando parla dei cristiani, ed anche adesso Bossi vuole avvalere delle tesi che sono riportate da altri scrittori e non dalla fonte primaria.

Filone, il fatto che egli non parli di Gesù per Bossi è preoccupante, non si evince nulla di preoccupante, Filone era un dotto ebreo, egli si preoccupò di arginare la cultura ellenica verso il giudaismo, cercando di far prevalere quest’ultima sulla prima.
Filone l’Ebreo (circa 30 a. C. - 50 d. C.) nacque ad Alessandria. Della sua vita si hanno pochissime notizie, si sa che difese gli ebrei dalle persecuzioni del prefetto dell’Egitto e fu successivamente a Roma, alla guida di un’ambasceria ebraica presso l’imperatore Caligola, ritornando come si suo dire con le pive nel sacco.

Cercò di raggiungere una sintesi tra la filosofia platonica ed il pensiero della tradizione ebraica. Scrisse moltissime opere a carattere religioso e filosofico. Fu il primo ad applicare sistematicamente il metodo allegorico-filosofico nell’interpretazione della Bibbia, traendone alcune conseguenze d’alto valore filosofico.
Concepì la filosofia come "ancella della teologia" e si adoperò nel senso di una "correzione" delle dottrine filosofiche alla luce dei valori religiosi.
Il fatto che non si hanno notizie ne di Gesù ne dei cristiani è dato solo dal suo disinteressamento in merito.

segue








[Modificato da francocoladarci 28/07/2010 21:59]

“Quando si vuol cercare la verità su una questione
bisogna cominciare col il dubbio.
(S. Tommaso d’Aquino)”

www.esserecattolici.it
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 3 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 21:01. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com
Horloge pour site Orologio per sito